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I rossoblù, dopo aver salutato Pezzotti, ripartono dall'ex biancorosso
15 Maggio 2024
Antonio Domenici, nuovo tecnico del Valle del Peschiera (Foto d'archivio)
Dopo una lunga storia con il Poggio Mirteto, che si è interrotta nel corso di questa stagione, Antonio Domenici è pronto a tornare in campo, sempre nella provincia sabina, molto probabilmente ancora nel girone B, con i colori del Valle Del Peschiera, uno dei club più in espansione in categoria.
I rossoblù si sono separati da Pezzotti, tecnico che alla prima esperienza in categoria aveva trovato la salvezza passando per il play out dopo una grande rimonta e che in questa stagione ha chiuso al quinto posto. Per la prossima stagione hanno deciso quindi di puntare su un profilo che conosce bene territorio e campionato, una scelta oculata insomma.
Dopo tanti anni hai lasciato Poggio Mirteto e sei pronto per una nuova sfida: quando sei entrato in contatto col Valle e cosa ti ha colpito? "La separazione con il Poggio Mirteto è stata dolorosa e ragionata, ragionamenti lunghi mesi e mesi: li ho conosciuto persone eccezionali, calciatori fantastici e veri professionisti nel calcio dilettantistico, su tutti il Prof Antonello De angelis. Poi, d'altro canto, ho subito per tanto tempo la ribellione dell'ambiente rispetto al rapporto intenso ed al legame d'affetto profondo che ho con il presidente Antonelli, motivo per cui a novembre ho scelto di mollare. Il Valle del Peschiera ha un progetto che rispecchia tantissimo i valori che mi legano al calcio, mi hanno colpito la serietà e la classe del presidente Latini, la grande eleganza e la grande onestà comunicativa del dg Della Penna, la passione l'energia e l'attaccamento dei direttori sportivi D'Aquilio e Ciaramelletti. E poi, mister Pileri, come un padre calcistico per me, persona di grandi competenze e di cui mi fido tantissimo, con cui ho lavorato in passato a Poggio Nativo e quello che per primo mi ha chiamato a nome del club".
La presentazione ufficiale di Domenici al Valle del Peschiera
Rimarrai in zona e molto probabilmente sempre nello stesso girone, riesci ad immaginare (un minimo) cosa potrebbe darvi il nuovo campionato? "Sono contento di restare nel girone B, specie perché credo di conoscerlo bene e di avere dentro lo stesso rapporti forti con mister di primissima fascia, tipo Benigni e Patacchiola, con cui magari ci sarà la possibilità di scambiare idee ed esperienze in tempo reale durante l'anno. Il fatto di arrivare ad allenare una squadra della città, di certo una delle più solide della categoria, mi stimola tantissimo e mi responsabilizza ancor di più rispetto al passato: il bacino di utenza, la visibilità, la pressione, il numero di tifosi e, perché no, le critiche aumenteranno tantissimo e questo, come detto, genera un meccanismo di energia e voglia in me che voglio trasmettere all'ambiente, allo staff ed al parco giocatori affinché si prosegua l'ottimo lavoro cominciato lo scorso anno dal mister Lorenzo Pezzotti e dal suo staff".
Il Valle del Peschiera si sta distinguendo per la progettualità: avete già in cantiere qualche nome per il mercato? "Per il mercato, forse la prima volta da quando alleno, non me ne sto occupando. La struttura societaria, sotto le indicazioni del Presidente, è talmente forte e capace che non serve minimamente il mio intervento: Della penna, D'Aquilio e Ciaramelletti conoscono le mie idee tecnico-tattiche, abbiamo individuato insieme cosa serve alla squadra per essere completata e migliorata e sono certo faranno quanto abbiamo concordato. Non voglio nascondere nulla, ma credimi io ho segnalato il "tipo di giocatore" che vorrei e loro sceglieranno il profilo più adatto. Mi fido di loro e sono sereno".
Sei stato abituato a lavorare con i giovani, senza l'obbligo degli Under come (e se) cambierà il tuo modo di allenare e gestire la stagione? "Ho lavorato in passato tanto con i giovani e tanto con gli "anziani": ho avuto la fortuna di mettere in campo ragazzi giovanissimi, tipo Ceccarelli o Sanesi nell'ultimo anno, ma anche l'opportunità di schierare ragazzi più adulti, tipo Calabresi, Avenali o Di Casimirro negli anni precedenti, e mi sono sempre trovato bene con entrambe le figure. Ritengo che una componente essenziale per il nostro ruolo di allenatore sia quella di saper interagire e relazionarsi con profili diversi, non solo per età, e saper adattare la comunicazione a secondo dell'interlocutore, mantenendo idee, ruoli, obiettivi e "regole" uguali per tutti. Con la società terremo conto della questione Under ma non credo che ci condizionerà più di tanto: abbiamo ragazzi giovani che faranno sicuramente parte della rosa di prima squadra in modo stabile ed altri che potranno entrare in tempi alternati ed in accordo con lo staff della U19; perché i giovani, pur rispettando la nuova regola e tutti quelli più esperti che avremo, erano sono e restano il patrimonio del calcio dilettantistico".
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