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L'intervista
23 Maggio 2024
Francesco Russo festeggia l'Eccellenza (Foto ©Ricasoli)
Passato, presente e futuro: un unico filo dorato
La longevità di una panchina è molto spesso un segnale forte, che contribuisce alla crescita di tutto il gruppo e pone le basi, rendendole poi più forti per un progetto vero e proprio. Quella tra Francesco Russo ed il Città di Paliano è una storia che va avanti da ben sei anni ed i frutti del lavoro sono ora più evidenti che mai "Tutto è nato dalla fusione tra Atletico Olevano, di cui ero l'allenatore, ed il Città di Paliano. Sono stato confermato sulla panchina e sin da subito l'idea della società era quella di fare bene. Non si è mai parlato di una singola stagione, ma si è sempre guardato al futuro con l'obiettivo di valorizzare i giovani ed il territorio indipendentemente dai risultati, che poi sono stati eclatanti. Anche dopo la retrocessione non ci sono stati drammi ma si è dato valore al lavoro svolto. Siamo ripartiti da quel gruppo di ragazzi che poi sono cresciuti portando dei risultati. Si parla spesso di progetti, ma per il Città di Paliano l'unico vero scopo è stato sempre quello di far crescere i giovani. Si è creato un rapporto straordinario tra tutte le componenti e così è stato facile collaborare in questi sei anni". Un lavoro che ha riportato in Eccellenza i palianesi, sicuramente non il gruppo su cui gli addetti ai lavori puntavano a settembre "Dopo due anni di Promozione tornare in Eccellenza, con la prima che era stata raggiunta con un ko in finale di Coppa ed un quarto posto, sembrava qualcosa di irripetibile, dato che questa piazza non l'aveva mai fatto e poche volte era stata in Promozione. E' stato difficilissimo, non era prevedibile dopo il quinto posto della scorsa stagione, ma i ragazzi hanno avuto in questi due anni una crescita esponenziale ed hanno creduto nel lavoro, senza sentire il peso di raggiungere l'obiettivo. Abbiamo vinto in un girone difficilissimo, con squadre fortissime e nessuno ci citava tra le papabile nel sondaggio che avete proposto prima del campionato. Casal Barriera, Atletico Morena, Sporting Montesacro e ci metto anche il Sant'Angelo Romano che l'anno prima aveva chiuso secondo, erano tutte formazioni da temere. Siamo partiti bene, conquistando il primo posto alla settima giornata e laureandoci poi campioni d'inverno. Da quel momento in poi abbiamo iniziato a crederci, centrando otto vittorie consecutive e non abbassando mai la guardia. Contemporaneamente siamo andati avanti anche in Coppa e siamo usciti contro chi poi ha vinto il trofeo, l'Ottavia, senza perdere. Un percorso tortuoso con tanti impegni nel quale una rosa poco ampia ha avuto qualche difficoltà, ma non ha mai mollato di un centimetro. Lo Sporting ha vinto le ultime otto, ma noi abbiamo centrato sei vittorie e due pareggi nelle due partite di seguito al turno di riposo ed abbiamo perso punti a ridosso di quarti e semifinali di Coppa. Do grande merito alla squadra di Iannotti di averci creduto sino in fondo. Quel che ad un certo punto ci è mancato sono stati proprio i punti, ma non le prestazioni. Non abbiamo mai pensato di uccidere il campionato, ma nemmeno di perderlo".
Foto ©Ricasoli
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