l'intervista
Tolfa, Pasquini non sorprende più "Segnare allo Scoponi è da brividi"
L'attaccante classe 2004 è ormai una certezza nello scacchiere biancorosso e domenica ha confermato il suo valore bucando il Santa Marinella
Ancora è una stellina ma se continua così, l’attaccante del Tolfa Damiano Pasquini spiccherà il volo e sarà, a quel punto, stella. Classe 2004, nato a Tolfa, ha indossato sempre e solo sin da bambino la maglia biancorossa. Tra Pasquini e il Tolfa il rapporto è dunque simbiotico, ancestrale, autentico. Nel big match con una delle favorite del girone ha graffiato, lasciando il segno, nel momento più complesso per la sua squadra. "Segnare al debutto -confessa- in un match dall’alto coefficiente di difficoltà è stato davvero bello. Ho provato una grande emozione. Sono felice perché ho aiutato concretamente la squadra in un momento duro e ingiusto. Dedico il gol alla mia dolce metà, Camilla". Il Tolfa perdeva infatti 1-0 allo Scoponi dopo aver dominato la partita, al cospetto di una big assoluta. "Il gol davanti al proprio pubblico mette i brividi, non ha prezzo a livello di emozioni. Contro il Santa Marinella abbiamo giocato una grande partita, il pari è ampiamente meritato; loro sono una grande squadra ma noi non siamo affatto da meno e si è visto". Ripetere la strepitosa annata appena passata non sarà facile "Ma ci proveremo - afferma - siamo consapevoli che c’è tanta concorrenza e probabilmente il livello qualitativo in generale è salito, ma noi siamo un bel gruppo, giochiamo un buon calcio e soprattutto non temiamo nessuno". Tolfa poi, sembra sia l’ideale per un giocatore; tutti parlano con enfasi dell’atmosfera benevola che si respira a via della Pacifica "La società è seria, c’è un grande legame tra il paese ed il club. Noi calciatori lavoriamo in maniera allegra, quasi spensierata, avvertiamo le dovute pressioni ma, effettivamente, al Tolfa, non c’è l’assillo di dover dimostrare e, contestualmente, vincere. È una bella realtà la nostra e ne andiamo fieri". Per uno nato a Tolfa, cosa significa rappresentare la squadra del proprio paese? "Significa tanto. Col Tolfa ho fatto tutta la trafila, sono tre anni che gioco in prima squadra, sono felice perché mi trovo veramente a mio agio, sia con la proprietà che coi tecnici che ho avuto la fortuna di avere durante gli anni. Devo imparare tanto e crescere, ho compagni eccezionali come Roccisano e Bevilacqua, ad esempio, che mi riempiono di validi consigli di cui faccio ovviamente tesoro. Mi auguro di vivere una stagione piena di soddisfazioni per la squadra in primis e poi magari anche per me. La strada da fare è tanta ma siamo pronti a percorrerla con grande entusiamo".