Cerca

l'intervista

Nettuno, il "veterano" Pirazzi "Essere tutti di zona fa la differenza"

L'attaccante è il giocatore più esperto del gruppo con i suoi 26 anni: il suo bilancio è positivo sulla prima parte di stagione

14 Dicembre 2024

Nettuno, il "veterano" Pirazzi "Essere tutti di zona fa la differenza"

Pirazzi in azione (Foto ©Testa)

Nonostante gli infortuni che ne hanno condizionato la stagione, Matteo Pirazzi, attaccante del Nettuno, si conferma uno dei leader e protagonisti della squadra. Abbiamo parlato con lui per tracciare un bilancio di questa annata e per conoscere meglio le dinamiche di un gruppo compatto e affiatato, sia dentro che fuori dal campo.

Matteo, come valuti la tua stagione finora?
“Noi lavoriamo sempre al massimo per ottenere risultati. Certo, il calcio è fatto anche di momenti difficili e abbiamo avuto partite in cui non tutto è andato per il verso giusto. Penso, ad esempio, ad alcuni episodi che hanno condizionato il risultato finale. Nonostante questo, guardiamo avanti con ottimismo: siamo una squadra forte e consapevole delle nostre potenzialità.”

Rispetto alla scorsa stagione, il Nettuno è composto quasi interamente da ragazzi del territorio. Quanto conta questo aspetto?
“È una caratteristica che fa la differenza. Molti di noi si conoscono da tempo, c’è un clima molto bello nel nostro gruppo. Questo legame aiuta molto: quando c'è un buon rapporto fuori dal campo, si crea un senso di appartenenza e di responsabilità che si riflette positivamente in partita. Giochiamo non solo per i compagni, ma anche per gli amici. Questo spirito di gruppo è stato decisivo per me negli scorsi anni e lo è ancora oggi, anche con l’arrivo di nuovi ragazzi che si sono subito ambientati.”

Come vivi il tuo ruolo di giocatore più esperto?
“Ho 26 anni, ma ho vissuto le prime esperienze in serie D dai 16. Quando ero più giovane, prendevo esempio dai grandi, che mi davano consigli utili. Oggi cerco di trasmettere quella stessa passione e disciplina ai ragazzi più giovani. Il nostro rapporto è molto positivo: non c’è chi si impone con urla o autorità fine a se stessa. Se diciamo qualcosa, è solo per il loro bene. Cerchiamo di essere un punto di riferimento, dimostrando con i fatti cosa significhi amare questo sport e dare tutto per la squadra.”

Quanto di divertite tra di voi?
“Essere felici è fondamentale. Durante la settimana, ci alleniamo con serietà ma anche con leggerezza: il martedì, ad esempio, è un giorno in cui si corre tanto, ma ci si diverte anche. La domenica, poi, è il momento più bello. Non vediamo l’ora di scendere in campo, e anche se il terreno di gioco non è sempre ideale per esprimere al meglio la nostra tecnica, riusciamo comunque a divertirci. Personalmente, il mister mi lascia molta libertà, e cerco sempre di giocare con il sorriso. Alla fine, il calcio è una gioia.”

Quali sono i tuoi obiettivi personali e quelli di squadra?
“A livello personale, puntavo ad arrivare in doppia cifra nel girone di andata, ma purtroppo un infortunio mi ha fermato quando ero in ottima forma. Questo stop è arrivato in un momento difficile per noi, perché sia io che Davide (D’Auria) siamo stati costretti a fermarci. Ora penso solo a recuperare bene e a tornare a disposizione della squadra. Gli obiettivi collettivi, invece, sono chiari: prima raggiungere la salvezza e poi, una volta al sicuro, puntare ai playoff. Credo fermamente che abbiamo le qualità per farcela.”

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Gazzetta Regionale

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alle nostre newsletter

EDICOLA DIGITALE

Dalle altre sezioni