l'intervista

Sterparo, ad un passo dalla storia. Mancini "Blindiamo il terzo posto, poi vediamo..."

Il capitano amarantoceleste e la volata playoff di un gruppo che non vuole mollare di un centimetro

E' già, e non da oggi, la miglior stagione in Promozione di sempre per lo Sterparo. Il club che rappresenta una frazione di Arnara è soltanto alla sua terza partecipazione nel torneo cadetto dopo la promozione ottenuta nella stagione 21-22. Due salvezze consecutive arrivate con il playout, poi il salto di qualità, con un cambio importante in panchina e tante scelte di spessore nel gruppo. A portare la fascia da capitano è Roberto Mancini, estremo difensore classe 1987. 

Siamo ormai al rush finale, e lo Sterparo è vicinissimo ad un obiettivo storico. Ti aspettavi questo rendimento così elevato? Fermo restando che la squadra ha una buona cifra tecnica... "Sì anche quest’anno siamo giunti quasi ai titoli di coda di una stagione straordinaria ed unica, fatta di numeri stratosferici e che scrive di diritto una pagina di storia indelebile per questa società. Ti confermo che già dai primi giorni di preparazione nel lontano agosto si percepiva che la rosa era ben allestita per fare un buon campionato, ma arrivare ad oggi a parlare di play off, o comunque parlare del percorso che abbiamo fatto, io personalmente non pensavo. Tutto questo è frutto di una continuità di risultati positivi e da prestazioni di alto livello dovuti al lavoro svolto giorno dopo giorno che ci ha portati ad crescita costante in tutti gli elementi della squadra e nel collettivo di gioco".

Lo Sterparo rappresenta una frazione di un piccolo borgo come Arnara: che atmosfera si respira e quanto vi manca non poter giocare nel vostro stadio? Avrebbe potuto spostare qualcosa, in positivo, avere più pubblico? "Sì, stiamo parlando di una frazione che conta all’incirca 200 abitanti, se non sbaglio, sono poche ma con la passione e l’amore che mettono per sostenere i propri colori danno la sensazione di essere molti, ma molti di più. Sicuramente giocare nel nostro stadio avrebbe portato qualche persona in più a vedere le partite e dato un senso maggiore di appartenenza a tutto l’ambiente, però c’è anche da dire che chi adora la squadra ci segue sempre e ovunque. A noi sicuramente non manca lo spirito di appartenenza a questa maglia visto che, anche non giocando nel nostro stadio, fino ad oggi siamo primi nel punteggio nelle partite casalinghe".

Come il gioco di Fargnoli ha influenzato il tuo modo di giocare e più in generale il vostro rendimento? "Mister Fargnoli (nella foto sopra ©De Cesaris) di certo non lo scopriamo adesso, uomo di calcio e di grande comunicazione, sapevamo che con il suo arrivo ci sarebbe stato un cambio di rotta totale: nuova mentalità, nuovi approcci e soprattutto un’identità ben precisa. E così è stato, grazie anche e soprattutto al grande lavoro che c’è dietro da parte di tutto lo staff (Giurini, Fionda e, soprattutto per me, di Cerroni il preparatore dei portieri che ringrazierò sempre). Un lavoro studiato e dettagliato su tutti i punti di vista tecnici, tattici, fisici, psicologici e tutto questo in simbiosi con una grossa organizzazione societaria ha messo in moto un meccanismo perfetto che ci porta oggi a sentir parlare dello Sterparo con rispetto ed orgoglio".  

Il secondo posto è abbastanza irraggiungibile, c'è un terzo da blindare: cosa servirà nei prossimi scontri? "Matematicamente è ancora raggiungibile, calcolando che siamo a 4 punti dal secondo posto e ci sono 6 punti a disposizione, tutto può succedere. Ma prima c’è un terzo posto da blindare e quindi priorità a quello, vincere domenica a Grottaferrata ci darà la certezza del terzo posto, che già è un risultato superlativo, poi vediamo, se ci sarà la possibilità di raggiungere la seconda piazza sicuramente lotteremo e ci proveremo fino all’ultimo istante. Per ottenere tutto questo e realizzare un sogno chiamato play off bisogna solo continuare a fare quello che si è fatto fin ad ora con serenità e consapevolezza. Comunque vada a finire io sono orgoglioso di essere stato il capitano di questi ragazzi, e siamo ancora più orgogliosi di aver portato in alto il nome dello Sterparo e di questa società che vive di amore e passione per questa maglia".

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