L'intervista

Monti Prenestini, un primato da record. Cangiano "Premiato un grandissimo lavoro"

I biancazzurri hanno trionfato con 92 punti: nessuno in Italia ha fatto meglio in categoria

"Volevo che nell'ultima partita prendessimo gol, quel 17 in classifica non mi piaceva per niente". Segue poi una sonora risata da parte di Sasà Cangiano, l'architetto del trionfo del Monti Prenestini, che ha dominato senza appello il girone D, chiudendo imbattuto. Un record dentro il record quello della società biancazzurra che ha chiuso con 92 punti: nessuno in Italia ha fatto meglio in questa categoria nella storia. "Senza dubbio una stagione indimenticabile - prosegue il mister - chiudere senza mai perdere è impresa che riesce a pochissimi. Noi non sappiamo cosa voglia dire la sconfitta, non ne conosciamo il significato. Questo perché siamo stati bravi a creare una mentalità tale che anche i pareggi (8) ci sembravano dei ko. Quello 0 alla voce delle sconfitte è sicuramente il dato che mi fa più piacere leggere al termine di questa stagione".

Un cammino senza macchia, quale squadra però avrebbe potuto battervi? "Penso che il Ceccano sia stata l'unica formazione a metterci davvero in difficoltà e quella che più di ogni altra avrebbe potuto ottenere i 3 punti contro di noi. Una grande squadra, costruita per vincere ed aver chiuso con un divario così ampio rispetto a loro testimonia la bontà del nostro lavoro. Anche se a guardare poi i risultati stagionali la RVM Palestrina con noi ha ottenuto due pareggi, in gare però assolutamente rocambolesche".

Altro dato che mette in evidenza la forza del Monti Prenestini è il numero di giocatori andati a segno: 19... "In pratica hanno segnato tutti tranne i due portieri. Il dato diventa ancora più straordinario è se pensiamo ai gol messi a segno dai singoli attaccanti. Partendo da Colasanti (24) passando per Krasniqi (23) ma anche giocatori come Jukic che da tempo non andava in doppia cifra (20) o Garcia Mut (13). Se tutti gli attaccanti hanno questi numeri significa che alle loro spalle c'è stato un lavoro straordinario: il gioco li ha messi nelle condizioni di poter fare al meglio delle loro possibilità".

Chi, in un gruppo così qualitativo, ti ha sorpreso? "E' un discorso molto lungo da affrontare, ma per brevità lo riassumerò con due giocatori: Prendes ReinaDe Luca. Il primo lo avevamo preso come difensore centrale ed invece ha giocato da centrocampista ed ha segnato anche 10 gol, il secondo invece arrivava come attaccante e l'ho trasformato in terzino: non so quanti assist e gol ha fatto, ma sicuramente anche la sua è stata una stagione sopra le righe. Alla fine sono ovviamente contento delle prestazioni ma soprattutto del lavoro che tutti hanno svolto, anche perché diversi giocatori non avevano mai giocato nel Lazio. Abbiamo vinto tante scommesse e queste ci hanno portato al successo". 

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