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l'intervista
28 Maggio 2025
Angelo Bottoni verso la quarta stagione di fila in gialloblù (Foto ©Martini)
Angelo Bottoni ed il Città Monte San Giovanni Campano sono ormai una cosa sola. Si fa difficoltà a vederli separati e questo matrimonio pare proprio che continuerà anche nella prossima stagione. I giallazzurri si faranno di nuovo trovare pronti all'interno di un girone D in cui ci sarà come sempre da battagliare. Il tecnico, come di consueto, affida al termine della stagione i suoi ragionamenti su quel che è stato e quel che sarà, iniziando con un analisi del campionato in sé e poi di quello giocato dai suoi ragazzi. "E' stato un campionato duro, livellato e di alta qualità sicuramente, ricordo inoltre l’assenza degli età di Lega, fattore che ha contribuito ad alzare la forza delle rispettive squadre. Guardando la classifica emergono tre blocchi: le prime quattro non sono state praticamente mai in discussione, così come il primo posto del girone. Poi viene il blocco “nostro” che va da Rocca Priora a Lariano che praticamente ha navigato quasi sempre in zone tranquille di classifica, e poi infine il terzo blocco che ha riguardato la zona retrocessione".
Il Città di Monte San Giovanni Campano che campionato ha disputato invece? "Abbiamo fatto un buon campionato, 27 punti a girone chiudendo quindi a 54 , non abbiamo mai toccato nemmeno per una giornata la zona playout nonostante i tanti infortuni che ci hanno colpito e che tengo a ricordare: Pompili, Campoli e Tomaselli (stagioni finite in largo anticipo) con rotture di crociati e menischi, il mancato recupero di Carfora nel quale speravamo tanto, Di Mambro con la frattura del polso, Campagna il collaterale, Sili un brutto infortunio muscolare che l’ha tenuto fuori quasi due mesi, e tanti altri acciacchi, siamo andati a giocare partite in 12/13 persone, ricordo su tutte De Rossi, Morena e Red Tigers fuori casa, inoltre, non avendo nemmeno la Juniores vi lascio immaginare le difficoltà".
Quali giocatori ti hanno maggiormente colpito? "Innanzitutto i miei, un gruppo di ragazzi davvero encomiabile che ha sempre lavorato col sorriso sulle labbra nonostante tante difficoltà, numeriche e di struttura, e poi anche per le rispettive qualità tecnico/agonistiche di ognuno di loro. Un forte applauso a tutti. Per quanto riguarda gli altri, oggettivamente ce ne erano tanti forti e di categoria superiore, inutile fare nomi, questo aiuta ancor di più a far capire il livello alto di questo campionato".
Delle vostre partite, quale la migliore e quale la peggiore? "La migliore ed anche la più importante San Cesareo fuori casa, la peggiore invece forse quella in casa contro il Ceccano, ma anche per merito degli avversari".
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