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l'intervista
30 Maggio 2025
Mattia Pisilli, capitano del Palocco (Foto d'archio/©Cardini)
Un dolore terribile e sfiancanti ore di attesa
"E' stata davvero una brutta botta. Non ti so dire come sto, ma ho reagito abbastanza bene. Più che altro è un tipo di infortunio che non è molto comune nel calcio: la rottura dei due crociati e del collaterale. L'ho accetta, ho avuto il tempo di smaltire ed adesso sto lavorando".
Immagino la paura... "Appena arrivato al pronto soccorso mi hanno fatto due angiotac, per capire quanto si fosse lussato il ginocchio. Per un caso come il mio c'era anche il rischio di amputazione. Questa è una cosa che non hanno detto a me, ma a mio fratello (Niccolò, che gioca con la Roma ndr) e alla mia famiglia. E' stata un'ora davvero impegnativa quindi soprattutto per loro. Poi l'ortopedico ha compiuto la manovra che doveva fare, d'urgenza, e ha rimesso un po' tutto a posto. Da lì in poi quindi sono rimasto in ospedale, ci è voluto del tempo per capirlo perché pensavano ci fosse da ricostruire tutto. Dalla risonanza hanno pensato che fossi stato coinvolto in un incidente stradale piuttosto che in uno scontro di gioco".
E il responso è stato? "Parlando con un chirurgo molto bravo, incontrato anche grazie a mio fratello, ha deciso di scomporre la prima operazione in due. Una parte è stata davvero molto complicata, perché ha riguardato il crociato posteriore che è quello che sostiene tutto il ginocchio e la gamba. Sono rimasto per lungo tempo senza poter poggiare il piede in terra. Poi sono passati al collaterale e all'anteriore, completamente sfilacciato. Non potevano metterci mano ed è stato ricostruito. Poi, hanno rimesso nella sua posizione la rotula, ed ora sto già affrontando la riabilitazione e sono a buon punto in attesa di un'altra operazione. Bisogna però valutare tante cose dopo tutte queste operazioni, come il mio corpo reagirà. Ogni valutazione è fatta con un solo obiettivo: ritornare in campo. L'equipe che al momento sta lavorando su questa situazione mi sta trattando come fossi un professionista e quindi, da settembre, quando dovrei riacquisire la piena mobilità ci saranno altri 9 mesi di lavoro".
Foto d'archivio ©Cardini
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