L'intervista
Massimiliano Coluccio: la salvezza e l'addio "Tarquinia mi ha adottato, grazie di tutto"
Il presidente compie un passo indietro dopo aver raggiunto la permanenza in categoria ed un bacino di oltre 200 iscritti nel settore giovanile
La vittoria del playout lascia il Tarquinia in Promozione; è il congedo ideale per Massimiliano Coluccio che, al termine di questa faticosa annata, decide per un rispettoso passo indietro; non sarà più il presidente del club "C’è stata tanta adrenalina nel pregara e durante i novanta minuti, vissuti in maniera a dir poco intensa. Alla fine, la gioia è stata immensa".
La salvezza premia il lavoro di mister Ercolani e, di un gruppo che, ha mostrato compattezza anche dinanzi alle difficoltà: concorda? “Sì in pieno. Il mister, il suo staff e i calciatori, sono gli attori protagonisti di questa complessa ma, meritata salvezza. Tante le difficoltà incontrate ma le risposte fornite dinanzi ad esse sono state assolutamente performanti".
La Tarquinia calcistica, ha sopravvissuto a certi livelli, grazie al suo impegno economico oltre che professionale, verso una comunità che gli è cara; quali sono i programmi d’ora in poi? "In questa splendida avventura c’è chi mi ha concretamente sostenuto: li ringrazio tutti. Non sono nato a Tarquinia ma, a questo paese, che mi ha in un certo senso, con affetto, adottato, devo molto. Nel calcio non c’è un attimo di tregua. Si festeggia ma è già tempo di programmare la prossima annata: un compito che non spetterà più al sottoscritto".
Lei è un uomo di sport leale e onesto, valori rari su cui ha potuto contare il Tarquinia. Ora che ha appena annunciato di lasciare la carica di Presidente, pensa di aver fatto il massimo o crede che, ci siano margini di crescita per il club? "Attraverso i valori sportivi che mi caratterizzano ho cercato di creare un ambiente sereno, godibile per i giovani. Ad oggi il Tarquinia può contare su 221 iscritti nel settore giovanile. Juniores e prima squadra hanno compiuto i rispettivi percorsi sportivi tra gioie e delusioni. Nel complesso, il settore agonistico può riscontrare una crescita che mi rende ulteriormente fiero, del lavoro portato avanti in questi anni. Tarquinia ha, come piazza calcistica, un buon potenziale di crescita; magari merita un Presidente migliore di me. Vado via con la consapevolezza di aver dato tutto me stesso per il bene della causa e questo è ciò che più, in fondo, conta".
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