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L'intervista
20 Giugno 2025
Flavio Porcari
Il calcio da Under e il calcio da Over
Per te che poi avevi anche avuto un assaggio anche di Serie D...
"Andai ad Anzio, allora c'era Pernarella (anno 2006) ero un giovane di lega e vidi in realtà poco il campo. E' stata comunque un'esperienza molto formativa. Poi andai in prestito alla FC Latina, ovvero il Latina di oggi che stava ripartendo con in panchina Bindi, che ho ritrovato da avversario quest'anno (era il tecnico del Latina Borghi Riuniti, ndr) che al termine di una partita mi ha anche chiesto 'Ma non è che...' Ho declinato perché nella mia testa l'idea di fermarmi era già presente".
Hai vissuto le varie trasformazioni dei campionati, che calcio è stato e che calcio è diventato?
"Rispetto a qualche anno fa penso che senza l'obbligo degli Under, ma già nella passata stagione, il livello del campionato si era alzato. Quest'anno credo che, proprio in virtù di meno giovani inesperti calcisticamente la Promozione sia stata di buon livello, ritornando su quello che era negli anni passati".
Come cambierà per te con il ritorno dell'obbligo?
"Penso ai giovani che non riescano ad emergere e ad essere decisivi come ad una conseguenza di quello che stiamo vivendo, purtroppo, su tutto il paese, dalla Nazionale in giù. Io ho sempre pensato che se un giovane è bravo gioca e ne abbiamo avuti tanti esempi, anche nello stesso Nettuno di quest'anno. Una società che, anche un po' per necessità, si è dovuta muovere con dei ragazzi che hanno dimostrato di poterci stare, assolutamente".
E che stagione è stata, invece, per il Nettuno?
"Credo che per come è stata costruita la squadra avesse nelle sue corde qualcosa in più rispetto ad una salvezza ottenuta dopo il playout. Anche se poi avere una buona ossatura non basta per garantirti il risultato, all'interno di una stagione ci sono sempre tantissime dinamiche che si intersecano con quello che succede in campo. Se guardiamo ai risultati del girone di ritorno siamo una squadra da vertice e dentro al conteggio ci dobbiamo inserire due risultati molto esemplificativi come le vittorie ottenute sia contro la Pro Calcio Tor Sapienza che il Città di Formia, che hanno chiuso al primo e al secondo posto".
Come ti spieghi questo saliscendi continuo, per una società storica?
"A Nettuno non si riesce a trovare continuità, vuoi anche per le strutture che sono quello che sono. La società qua è però un punto di riferimento. A me sarebbe piaciuto tantissimo chiudere la carriera al Masin e questo è un piccolo rammarico che è sulla sua conclusione, da nettunese sarebbe stata davvero una grandissima cornice".
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