Focus

Olimpus, la principessa che vuole essere regina e l'inizio di stagione (quasi) da sogno

Simone Candela

Il secondo anno in Promozione dei blues sta procedendo a gonfie vele. Ancora nessuno stop in campionato e numeri da capogiro

L'anno scorso l'avevamo definita una Cenerentola con idee e ambizioni ben definite, ora l'Olimpus non solo ha definitivamente dimostrato che la scarpetta le appartiene, ma che forse il trono non è un sogno così proibito. Fin qui, infatti, i ragazzi di Massimi si sono resi protagonisti di un avvio di stagione praticamente perfetto: in campionato sono arrivate solo vittorie, condite da numeri che rendono la compagine di Massimi miglior attacco nonché miglior difesa del girone. L'unico scivolone è arrivato in Coppa, nei 32esimi di andata contro il Borgo Palidoro, ma è stato prontamente riparato con il successo decisivo per il passaggio del turno nella gara di ritorno. Un sistema apparentemente senza falle. Solo apparentemente, però, perché come in ogni grande storia il protagonista deve vivere un momento di difficoltà prima di sbocciare definitivamente. È successo anche all'Olimpus, ieri, quando la sconfitta per 2-1 nella gara di ritorno di Coppa Italia è valsa il passaggio del turno alla Lupa Frascati e la conseguente eliminazione dei blues.

Un percorso che parte la lontano

Il primo punto di forza della formazione di casa al Gentili sembra essere prima di tutto la continuità. Per costruire la stagione partita ormai un mese fa, infatti, Massimi e il suo staff sembrano essere partiti da un'ossatura ben definita che vede nella rocciosità di Dinham, nell'intelligenza di Hrustic e nel cinismo di Carvalho i suoi pilastri. Tre anelli attorno al quale si crea un ecosistema fatto di qualità e quantità. Una difesa a 4 praticamente impermeabile, con appena due gol concessi in campionato, ha il compito di serrare i ranghi, mostrando molta attenzione già dalle marcature preventive, e consegnare palloni a un centrocampo fatto di interpreti che nel ripulirli trovano il loro pane quotidiano. Abbiamo citato l'ex Aranova, ma giocatori come Merciari o Estebaranz Santos non sono da meno.

Un reparto bravissimo nel recuperare il pallone e ottimo nel rifornire le punte. Sì, avete letto bene: punte al plurale. A dividersi gli oneri e gli onori, infatti, sono Piro, Carvalho sostenuti poi da una trequarti. Questa contro il Tarquinia è stata presieduta da Dridi, autore di una gara praticamente perfetta. Entrato in quasi tutte le azioni che hanno portato al gol, aveva direttive chiare: svuotare lo spazio come un falso nueve da manuale in modo da permettere ai due attaccanti di tagliare poi verso la porta. L'espulsione dell'avversario ha facilitato di certo le cose, ma i blues hanno dato prova di grande organizzazione.

Parola a mister Massimi

Abbiamo parlato delle impressioni raccontate finora con chi, questa squadra, la conosce come le sue tasche. Mister Massimi ha analizzato a fondo questo inizio stagione, partendo proprio dalla costruzione dell'organico: "In estate abbiamo cambiato tanto, anche in funzione alla presenza obbligatoria degli under. Tanti giocatori importanti sono rimasti, ma altrettanti sono andati via. La difficoltà estrema nel trovare i giovani ci ha costretto ad adattarci. Abbiamo avuto fortuna, però, a trovarne alcuni che hanno sposato a pieno il progetto mettendosi a disposizione in ruoli diversi da quello di origine. Per costruire la rosa non abbiamo puntato su acquisti altisonanti bensì su giocatori funzionali al nostro modo di fare". Un lavoro svolto egregiamente perché la faretra a disposizione del mister è ricca di frecce. Una varietà di soluzioni resa evidente anche dall'ultima giornata di campionato in cui varie assenze hanno portato i blues a rivedere formazione e piano di gioco: "Per noi l'aspetto fondamentale è l'equilibrio - sottolinea Massimi - ci fa piacere avere persone come Dridi che quando vengono chiamate in causa fanno sempre la differenza spaccando le partite tanto quando si è titolari quanto quando si entra a partita in corso. Abbiamo la fortuna di vedere tanta concorrenza lì davanti. Chi sta meglio gioca e i ragazzi sanno che sedersi in panchina non costituisce un demerito". Come detto, molto del gioco dell'Olimpus passa dall'equilibrio, soprattutto per quanto riguarda la fase offensiva: "Abbiamo attaccanti con caratteristiche diverse e cerchiamo di dare meno punti di riferimento possibile sviluppando in maniera diversa attraverso l'occupazione degli spazi indipendentemente da quale sia il giocatore a farlo. Il primo gol al Tarquinia è un po' il nostro manifesto". La rimonta effettuata in Coppa Italia restituisce l'immagine di una squadra forte anche dal punto di vista mentale: "Da allenatore, ai ragazzi chiedo soprattutto di restare sempre in partita perché viviamo uno sport episodico. Una squadra importante non deve scomporsi o perdere identità qualsiasi cosa accada". Una lezione imparata a menadito dai suoi ragazzi. Siamo solo all'inizio ma, nonostante la recente delusione per l'eliminazione, per i blues i presupposti per sognare in grande sembrano esserci tutti.

SCOPRI LA NUOVA APP GAZZETTA REGIONALE

Dati, statistiche, profili giocatore, panoramica squadra, Top 5+1 e molto altro ancora:

PORTA LA TUA PASSIONE A UN LIVELLO SUPERIORE!

SCARICA L’APP

 

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.