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l'intervista

La Longarina ed i giovani al centro. Claudio D'Ulisse e l'obiettivo futuro

Come rilevato da un nostro studio il club della famiglia Totti è tra i primi per utilizzo dei giovani. Non solo una tendenza, ma una vera e propria idea progettuale

19 Novembre 2025

Claudio D'Ulisse

Claudio D'Ulisse, dg della Longarina TSS (Foto ©GazReg)

"Creare qualcosa che duri nel tempo". Parole chiare quelle di Claudio D'Ulisse, direttore generale della Longarina Totti Soccer School che insieme alla famiglia Totti ha tutta l'intenzione di far diventare la società un polo calcistico d'eccezione, ma non solo. Fondamentale sarà il senso di appartenenza, un volano imprescindibile per far sì che la costruzione del futuro del club parta dal basso, ovvero iniziando dai più piccoli fino ad arrivare a quella che sarà una naturale conclusione del percorso, ovvero la prima squadra.


I giovani al centro del progetto


Come rilevato anche dal recente approfondimento comparso sulle colonne di Gazzetta Regionale, la Longarina in Promozione è uno dei club che utilizza di più i calciatori giovani all'interno della sua prima squadra "Fa parte del DNA di questa società - commenta D'Ulisse - e vorrei precisare che il lavoro che facciamo non è legato esclusivamente alle qualità tecniche dei singoli calciatori, ma anche ad un trascorso all'interno della nostra struttura. Il nostro progetto è quindi volto a svilupparsi con giocatori, ma anche tecnici, che conoscono bene i parametri della società che al centro ha la formazione. La Totti Soccer School non ha mai avuto una prima squadra prima della scorsa stagione, quel che è accaduto è stato cogliere un'opportunità legata al Fiano Romano ed iniziare questa nuova tappa del nostro viaggio. Prima infatti ci distinguevamo per la cura all'interno della Scuola Calcio e poi per quella nel settore giovanile agonistico. Pian piano, tramite il lavoro, tutto quello che è stato creato negli anni precedenti si è poi riflesso anche nei vari campionati, che ci hanno portato tante soddisfazioni. L'obiettivo quindi si è leggermente spostato, perché non puntiamo più soltanto a far crescere questi ragazzi e magari provare a lanciarli nel professionismo, eventualità che resta prioritaria, ma abbiamo tutta l'intenzione di costruire qualcosa di importante e duraturo nel tempo anche con quei ragazzi che non riusciranno a cambiare maglia per vestirne una importante. Una prima squadra regala tanta visibilità e questo può portare anche all'avvicinamento di figure esterne, ma la nostra visione del progetto ci sta sempre più portando ad avere un prodotto calcistico che sia costruito con le nostre risorse, sia dal punto di vista delle rose che da quello tecnico.



Per usare un paragone semplice, l'idea è quella di diventare un po' come l'Athletic Bilbao, una società molto forte sul territorio e dichiaratamente identitaria. Ci vorrà ovviamente del tempo e quindi per ora proseguiremo con una sorta di percorso misto, ossia con qualche elemento che verrà da altre esperienze ai quali però pian piano affiancheremo sempre più prodotti del nostro settore giovanile, cresciuti con ben impressa la nostra mentalità e la nostra progettualità. Chi ha come obiettivo se stesso all'interno della nostra società non sarà preso in considerazione, poiché punteremo sempre alla crescita di tutti i ragazzi, sin da piccoli, fino ad arrivare o alla loro cessione nel professionismo oppure all'inserimento in prima squadra".



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