Simone Pallotta è uno che conosce la grammatica delle squadre vincenti. Non solo tra i pali, ma dentro l’economia di un campionato: presenza, letture, gestione dei momenti. La promozione con la Sorianese è un’eco ancora vicina e oggi torna come credenziale concreta nel percorso dell’Atletico Cimina, neopromossa assoluta in Promozione e già dentro il traffico dell’alta classifica, a -1 dal primo posto difeso dal Borgo Palidoro.
Il fotogramma decisivo: il rigore parato
L’istantanea più nitida è quella di domenica in casa del Grifone. Contro l’undici di Campagna, Pallotta ha firmato una prestazione da MVP con il rigore intercettato a Simone Trincia: un episodio che pesa, perché sposta inerzia e risultato, e soprattutto certifica il suo impatto in termini assoluti. In gare così, quando il margine è sottile e la partita vive di dettagli, un portiere può diventare il punto di equilibrio di un’intera squadra.
La cifra dell’Atletico Cimina: solidità e identità
È anche qui che si capisce la cifra dell’Atletico Cimina di Lillo Puccica. Finora la squadra si è distinta per solidità difensiva: appena 5 gol incassati. Un dato che, per definizione, è sempre di reparto e di sistema: scelte, distanze, coperture, attenzione. Ma dentro quel numero c’è molto anche nelle mani del “portierone” rossoblù, che in questa prima parte di stagione ha già ritagliato un ruolo centrale nella tenuta del progetto.
Top 5 e continuità: perché conta
Non è un caso, infatti, che Pallotta sia finito già due volte nella nostra Top 5. È un riconoscimento che arriva quando la prestazione non si limita al gesto spettacolare, ma si somma nel tempo: continuità, affidabilità, capacità di dare tranquillità al blocco squadra. E per una neopromossa che si ritrova a un passo dalla vetta, questo tipo di garanzia vale quasi quanto un gol.
Prospettiva: domeniche senza margine
Il punto, ora, è che la Promozione non concede pause: ogni domenica è un test di sostenibilità. E in un campionato che spesso si decide sui dettagli, l’Atletico Cimina sta costruendo un’identità chiara, fatta di equilibrio e scelte “pulite”. In questo scenario, avere un portiere che sa reggere i momenti chiave non è un plus: è un asset competitivo. Pallotta lo sta dimostrando partita dopo partita, con la stessa logica di chi i campionati li ha già visti decidersi sulla linea di porta.