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24ª giornata

Criscito! E il Genoa vince al 93': Lazio, la chiamiamo crisi?

Il Genoa batte i biancolesti in pieno recupero con un bolide da fuori area del napoletano. Eppure i ragazzi di Inzaghi erano passati in vantaggio con Badelj prima di essere raggiunti dall'ex Roma, Sanabria. Ora, contando anche gli infortuni, il momento è proprio nero...

17 Febbraio 2019

Correa @Gambino

Correa @Gambino

Correa @Gambino

La Lazio manca di riserve adeguate. La Lazio manca di una panchina lunga. La Lazio rischia di non centrare nemmeno il minimo obiettivo stagionale. La Lazio è in crisi. La Lazio non corre. La Lazio non ha cambi.


Quante volte, aprendo giornali, scarrellando sulle varie emittenti radiofoniche e televisive, parlando semplicemente con i vostri amici, avete sentito queste parole? Mille, immaginiamo. Profezie, piccole macumbe, verità, calunnie. Chiamatele un po’ come vi pare: fatto sta che il presente della Lazio non è molto lontano. I biancocelesti perdono. In Coppa come in Campionato. Mimmo Criscito come Ben Yedder. Con l’unica differenza che il napoletano piazza il colpo che regala i tre punti al Genoa in pieno recupero: al 93’ per essere esatti. Ok, qualche partita la Lazio l’ha anche vinta, avete ragione. Ma soffrendo più del dovuto contro formazioni non così impegnative. Le chiacchiere stanno a zero: la Lazio non sta bene e sul mercato la società non ha per niente favorito il lavoro di Simone Inzaghi.


2019 nero Se escludiamo il passaggio del turno in Coppa Italia ai danni dell’Inter (tra l’altro ai calci di rigore) non è stato un inizio di anno solare fantastico per la Lazio. Le sconfitte contro Napoli, Juventus e Siviglia ma soprattutto le vittorie di misura contro Frosinone e Empoli, erano stati campanelli d’allarme importanti. Giovani Lacoonte mangiati da giganteschi serpenti con la faccia di Cesare Prandelli e Mimmo Criscito.


La rivincita di Prandelli Lotito, ti ricordi quando hai contattato l’ex Ct della Nazionale, per poi scartarlo in vista di Bielsa prima e Inzaghi, poi? No? Beh, Prandelli invece se lo ricorda benissimo. Senza ben 5 titolari e nove indisponibili (ai quali si aggiungerà Radu durante il match) ma ritrovando bomber Ciro Immobile, la Lazio scende al Ferraris sperando nella gara impossibile. Che tra l’altro per poco non si materializza. La formazione scelta da Inzaghi mette i brividi: farebbe fatica a lottare per l’Europa League, figuriamoci per la Champions. Eppure sono i biancocelesti a passare in vantaggio: ad un minuto dalla fine del primo tempo è Badelj a fulminare Radu.


Le gare le cambiano i panchinari Prandelli le prova tutte: prima toglie Lazovic e inserisce Bessa, passando al 4-3-1-2. Poi arretra l’ex Verona, lasciando libero ingresso a Pandev. In verità, sono le sostituzioni (inevitabili) di Inzaghi a far prendere la piega definitiva al match: fuori Immobile (ancora non al meglio) per Caicedo, Romulo per Leiva e soprattutto Radu (infortunato anche lui) per l’esordiente Jordao. Come dice chi “mastica” calcio, le partite le cambiano i panchinari e infatti il Genoa riesce a pareggiare. Non solo: anche a vincere. Merito di Criscito che prima prolunga un calcio d’angolo favorendo il gol di Sanabria (quasi un derby per lui, visto il suo passato nella Roma) e poi in pieno recupero, trova la botta da fuori area che vale il 2-1 e l’esplosione di gioia di tutta Marassi.


Lazio, e noi che facciamo? La chiamiamo crisi? A quattro punti dal quarto posto e con un piede fuori dall’Europa League (dopo la sconfitta interna nell’andata dei sedicesimi contro il Siviglia), non crediamo ci siano termini migliori per descrivere il momento di Inzaghi e compagni.

 

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