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24ª giornata
18 Febbraio 2019
Un passo indietro, indubbiamente. Rispetto alla gara con Milan e Chievo, s'intende. Dopo Firenze si poteva solo risalire. La Roma di stasera gioca male, a tratti neanche gioca. Neanche soffrisse un campo pesante reduce da un match di Sei Nazioni. Soffre, piuttosto, la sua solita, maledetta pazzia. Oltre che la bravura di un tecnico come Mihajlovic che le ingarbuglia la serata e fa sembrare il suo modesto Bologna un club da Europa League. Troppa lentezza, troppa noia. Però si vince anche così, quando si è la Roma e si decide di far vivere un Monday Night col singhiozzo e lo sbadiglio ai suoi tifosi. Tifosi che, anche stasera, devono ringraziare quel B...o Kolarov che sblocca la pratica e tiene a bada i felsinei per un po'. Un bastardo (per la Sud) ma con gloria, si potrebbe dire. E - per chiudere la faccenda tra il numero undici e i tifosi - l'inchino di Verona, il gol di stasera, ma soprattutto la garanzia di professionalità ribadita da capitan De Rossi la settimana scorsa possono far archiviare il diverbio. Grave, fastidioso, inutile, ma archiviabile. Perché conta la Roma. Per il resto, sui 90' di stasera, poca lucidità, un Zaniolo massacrato di botte ma neanche tanto meglio dei suoi compagni. Un buon Zonzi, un ottimo Olsen - alla faccia di chi rimpiange ancora Alisson Becker - e per alcuni tratti un generoso Kluivert. Il raddoppio arriva ancora da palla ferma, segno che stasera le manovre sono solo degli ospiti, e per chi tifa Roma c'è da accontentarsi di angoli e punizioni. Ci pensa Fazio, pessimo fino a questo punto della stagione, ad allungare sui rossoblù e far tremare ancor di più i tifosi (che conoscono le cose di e da Roma) sulle paure di una rimonta nel finale. Un bel gol ma in un minuto del match troppo pericoloso da risultare bello e soddisfacente. Una rimonta avviata per fortuna solo parzialmente da un ottimo Sansone, coadiuvato da una dormiente linea difensiva giallorossa. Quattro minuti di recupero, sedere stretto ancora una volta e triplice fischio. Tre punti, quelli che contavano per restare addosso alle due milanesi. Le due, non una. Perché c'è anche il terzo posto ancora, in questa mediocre Serie A. Per ora, va bene così. Anche perché non saremmo coerenti con noi stessi quando diciamo che la Juve è forte proprio perché regala brutte prestazioni ma vince sempre. Ecco, la Roma segna tanto, specie in casa. Segna con tanti uomini, come anche stasera. Ma è fragile, maledettamente fragile e pazza. Ecco, dolce perché passionale, coinvolgente e tremendamente amata. Ma pazza. E per ora, anche per stasera, ce la teniamo così.
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