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L'inaugurazione
09 Giugno 2016
Uno scatto della festa di apertura del nuovo Trastevere Store di via della Lungaretta ©gazzettaregionale.it
Al momento dei saluti finali il Direttore Sportivo Andrea Calce ci svela di essere stati fortunati. Perché raramente è possibile strappare dichiarazioni a Pierluigi Betturri, Presidente e anima del Trastevere, colui che ha ridato vita allo storico club di calcio legato a “uno dei quartiere più belli e tipici del mondo”. La stagione che la sua società si metterà alle spalle domani, dopo la finale degli Allievi Provinciali, resterà in archivio come il nuovo passo in avanti. Doppio, se si considera che nel pomeriggio è stato inaugurato lo Store, già in grado di richiamare sin dalle prime ore dell’apertura tanti curiosi visitatori, attratti da un nome che riecheggia ovunque: Trastevere. “La stagione è andata più che bene - esordisce Betturri - Abbiamo raggiunto l’obiettivo della salvezza in anticipo all’esordio in Serie D, la Juniores ha vinto il girone, fermandosi agli ottavi contro lo Scandicci, ma resta la grande soddisfazione perché non era in programma vincere lo scudetto. Domani ci giocheremo la finale contro la Borghesiana certi della promozione nei Regionali, sperando che anche i Giovanissimi, arrivati secondi, possano compiere il balzo grazie al ripescaggio. Per una società giovane penso siano ottimi risultati.”. In vista di un 2016/2017 che non dovrebbe essere da meno: “Sarà il primo anno che ci vedrà impegnati nell’attività di base e considerando che siamo ancora all’alba di una nuova stagione, è importantissimo sapere che abbiamo già una base di circa cento iscritti. La Scuola Calcio è essenziale perché ci permette di aumentare l’attività rivolta ai giovani e, quindi, far crescere il nostro club - Precisa il Presidente, che poi aggiunge - Questo comporterà un aumento di capacità della nostra struttura, che per altro stiamo rinnovando completamente con un manto sintetico di ultima generazione. Senza dimenticare che il nostro stadio, eccezion fatta per l’Olimpico, è l’unico a Roma idoneo ad ospitare i campionati di Eccellenza e Serie D”. Crescita, una costante. Ieri l’inaugurazione del primo Trastevere Store in via della Lungaretta, uno dei principali “vicoli” del borgo capitolino.
Un passo che potrebbe cambiare il futuro del club del Patron Betturri: “Penso che a livello dilettantistico siano poche le società che possono vantare uno store. Certo, noi siamo avvantaggiati dal nome Trastevere, che è notissimo, internazionale. Richiama uno dei quartieri più belli e tipici del mondo e spero che ci aiuti a commercializzarlo anche nel calcio”. Un nome che sta particolarmente a cuore al Presidente: "Trastevere è il mio quartiere, il quartiere dove la mia famiglia svolge la propria attività commerciale ed è il quartiere che sostiene il nostro club, dalla prima squadra al più piccolo, permettendo che tutto questo sia realtà. Senza Trastevere non potrebbe esistere tutto questo”. Una realtà rifondata nel 2012, ma che sente fortemente il legame con le radici: “Credo nella storia del Trastevere, una storia nata nel 1909 come documenta anche l’articolo de ‘Il Messaggero’ presente all’interno dello store, datato 1939, nel quale si celebra il trentennale della società. Tra poco uscirà un libro sul Trastevere Calcio: tutte le partite del nostro club dal 1925 al 2016. Grazie a Massimo Izzi che si è imbarcato in questa impresa, ricca anche di documenti fotografici.” Alla vigilia dell’ultimo atto della stagione, non si può non buttare un occhio al futuro inteso prettamente in senso tecnico: “Il potenziale è enorme, ma abbiamo le ali tarpate per via degli impianti sportivi. Sappiamo benissimo tutti che a Roma non si può realizzare un progetto che miri alla Lega Pro”. Una situazione che pare irrisolvibile e che da anni danneggia il movimento: “Dico con abbastanza sicurezza che il groviglio delle leggi che si sono man mano accavallate negli anni ha reso la situazione praticamente irrisolvibile. Per gli stadi si dovrebbe fare una legge ad hoc che tanti Governi hanno promesso ma che non si è mai realizzata. Basti guardare al futuro stadio della Roma, magari un domani lo costruiranno, tra tre anni, forse venti come per la metropolitana… Io stento a credere che sia possibile a meno che non si snellisca la normativa. Che nella Capitale dell’Italia ci sia un solo stadio per il calcio professionistico è un paradosso”.
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