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L'INTERVISTA

Fabbro si racconta: "Tornerei nel Lazio con progetto serio"

L'ex difensore della Lupa Roma Alessandro Fabbro, che nella passata stagione ha militato con le maglie di Bra e Chieri, si racconta tra passato, presente e futuro

18 Agosto 2017

Alessandro Fabbro con la maglia dell'Avellino in B

Alessandro Fabbro con la maglia dell'Avellino in B

Alessandro Fabbro, difAlessandro Fabbro con la maglia dell'Avellino in Bensore 36enne ex Lupa Roma, avrebbe voglia di tornare nel Lazio con un progetto serio a prescindere dalla categoria che possa essere Serie D o Serie C. Dopo una vita passata nel mondo del calcio tra Serie B e Lega Pro, nell'ultima stagione ha cambiato due squadre riuscendo comunque a vincere la Coppa Italia di Serie D con il Chieri e mettendo a segno 4 reti in 10 presenze con il Bra: "L'ultima stagione - charisce subito Fabbro - è stata un po' particolare. Durante il mercato estivo ho avuto molte richieste dalla serie C del sud ma personalmente avevo bisogno di "staccare" e ho aspettato invano qualcosa al Nord. A ottobre sono andato a Bra in D per non restare fermo e ho vissuto 2 mesi fantastici dal punto di vista umano e sportivo realizzando 4 gol in 10 partite. Poi lo svincolo e la scelta di restare nel torinese. La C non offriva cose interessanti e allora ho scelto Chieri sperando di guadagnarla sul campo. Niente da fare ma si è vinto la Coppa Italia e successivamente a giugno mi sono svincolato".


"Personalmente - prosegue l'esperto difensore - sono un ragazzo molto competitivo e cerco sempre di confrontarmi con obiettivi alti. Lo svincolo nasce dalla voglia di tornare tra i Pro ma la problematica legata alla mia età mi rende "poco attraente" per le squadre. Ho tanta voglia di giocare ancora e vivere uno spogliatoio. Che sia C o D questa stagione non importa a patto che vi sia un progetto serio fatto da persone serie. Data l'età mi piacerebbe trovare una società con cui programmare anche qualcosa per un dopo a 360gradi avendo già anche il patentino di allenatore. Roma é una citta fantástica che ho imparato ad amare e tornerei volentieri". Dal presente al passato con alcune figure che non ha mai dimenticato: "Calciatori che non dimenticherò mai ce ne sono molti anche perché quando conquisti obiettivi importanti assieme ti leghi per la vita in un qualche modo. Ma se vogliamo farci una risata ...non mi scorderò mai di Alessandro Rosina. In due partite ci ha fatto 3 gol. Imprendibile! Il mister é facile: Massimo Rastelli. Ha segnato la mia carriera nel bene e nel male. Ma con lui ho vinto tutte le cose più importanti e assieme al secondo (Dario Rossi) sono cresciuto tantissimo. Come Presidente cito invece Pippo Caffo (Vibonese): una persona seria e squisita, innamorata del calciatore Fabbro e affezionato ad Alessandro ragazzo. Ci sono stima e simpatia reciproche e ci sentiamo ancora dopo tanti anni. Il mio idolo? Dico John Terry, fisico e carattere, grinta cattiveria e determinazione. Un po' quello che ho sempre dovuto metterci io. Un sogno? Uscire tante altre volte dal campo con il sorriso e tra gli abbracci dei miei compagni. Per me questa è vita".

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