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L'INTERVISTA
08 Febbraio 2018
Marco Paolacci, difensore dell'Albalonga
Una vera e propria garanzia sia fuori che dentro dal campo: Marco Paolacci, centrale difensivo classe 1984 dopo la straordinaria stagione disputata l'anno scorso con la maglia del Trastevere, sta ripetendo anche quest'anno le ottime prestazioni con l'Albalonga. Una vera e propria sicurezza lì dietro accanto al capitano Panini che permette alla formazione di Mariotti di stare a soli 3 punti dalla capolista Rieti: "La formazione di Parlato è una grande squadra - spiega Paolacci - e la sconfitta di domenica sicuramente non li abbatterà. Siamo riusciti a conquistare un grande successo davanti al nostro pubblico ma onestamente penso che entrambe le società a fine anno meriterebbero il salto di categoria in C per quanto fatto vedere quest'anno". Reduce dall'eliminazione dalla Coppa Italia di Serie D, Paolacci ci tiene a dire la sua in merito alla gara contro il Matelica: "Abbiamo fatto una grande partite ed entrambe le squadre hanno fatto un po' di turn-over. Siamo usciti a testa alta e non avremmo meritato di perdere perchè tutti coloro che ieri sono scesi in campo hanno disputato davvero una grande gara dimostrando con i fatti che siamo un grande gruppo e che, anche chi gioca meno, si fa sempre trovare pronto quando è chiamato in causa dal nostro tecnico". Il pensiero si sposta al suo recente passato quando con il Trastevere, nella passata stagione, si arrivò ad un passo dalla Serie C: "Dall’esperienza dell’anno scorso ho imparato che non bisogna mai mollare perché basta un attimo e la classifica si accorcia. Bisogna sempre crederci, può succedere di tutto in qualsiasi momento ed è per questo che dobbiamo continuare a crederci. Voglio comunque complimentarmi anche con il Trastevere perchè il campionato disputato fin qui è ottimo con una squadra comunque giovane: i giocatori stanno crescendo a vista d’occhio, la società programma bene e il mister Gardini è bravo: non avevo dubbi facessero un campionato positivo". In conclusione il prossimo futuro che si chiama Budoni: "In Sardegna non è mai facile: il Budoni è una squadra organizzata, sappiamo che è una partita difficile, il girone di ritorno è più tosto. Dobbiamo pensare e ragionare soltanto giornata dopo giornata senza fare voli pindarici mantenendo concentrazione ed umiltà. Nohman? Un bravissimo ragazzo e un calciatore fuori discussione. L'avevo incontrato diverse volte da avversario ma soltanto da compagno ne ho potuto apprezzare le doti sia tecniche che umane, spero continui a segnare tanto come sta facendo da inizio anno".
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