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L'INTERVISTA

Pino Selvaggio: "Cerco un progetto serio, vi spiego..."

L'ex tecnico dell'Aprilia racconta le sue esperienze e si dichiara disposto a valutare possibilità sia in prima squadra che nel settoret

26 Settembre 2019

Pino Selvaggio in cerca di una nuova sfida

Pino Selvaggio in cerca di una nuova sfida

Ha chiuso in estate Pino Selvaggio in cerca di una nuova sfidala sua esperienza sulla panchina dell'Aprilia Racing Club in Serie D ed ora Pino Selvaggio sta aspettando la chiamata giusta   senza considerare la categoria: "La chiamata ad Aprilia ricevuta a febbraio - spiega Selvaggio - per me è stata inaspettata nonostante l’amicizia che mi lega al Presidente Antonio Pezone ed al direttore Alessandro Battisti.  Ho vissuto momenti stupendi dove ho un ricordo su tutti: stavamo perdendo 2-0 in casa con il Monterosi e a fine primo tempo dissi ai ragazzi che se avessimo perso quella partita mi sarei dimesso. Avevamo preparato quella partita come una finale, dovevo fermare a volte l’allenamento perché vedevo i ragazzi troppi tesi e invece facemmo un primo tempo non all’altezza, era la sesta partita e venivamo da due vittorie, due pareggi e due sconfitte. Alla fine ribaltammo il risultato vincendo 4-2, fu una grande soddisfazione". Dall'ultima esperienza con l'Aprilia   al suo passato da allenatore: "La mia prima esperienza da allenatore la feci alla Tor Tre Teste, arrivammo primi con la Juniores Elite, poi cominciai subito in Eccellenza con Castel di Sangro e Formia, poi due anni con gli Allievi Nazionali a Latina per poi tornare al Racing in Eccellenza. Poi, come detto, è arrivata a febbraio di quest'anno la chiamata inaspettata del Presidente Pezone e del ds Battisti, ero titubante a 10 partite dalla fine e solo un pazzo come me poteva accettare non conoscendo spogliatoio e dinamiche di un intero anno ma mi mancava il campo e l’ho fatto per passione e amicizia". Ci sono tante gioie che un tecnico  ricorda nel corso degli anni: "Tra i momenti più belli cito le vittorie con il Latina quando battemmo la Lazio Allievi Nazionali e la salvezza in Eccellenza a Castel di Sangro quando presi la squadra a zero punti alla decima di andata con l'obiettivo raggiunto a cinque partite dalla fine". Nel calcio  spesso si possono stringere rapporti anche al di fuori del rettangolo da gioco: "Di sicuro Antonio Pezone è un Presidente, un amico e non posso negare che con lui ho un rapporto speciale ma se andate a chiedergli quante volte l’ho chiamato vi risponderà zero, non sono visibile e con il telefono ho un brutto rapporto.  Di amici ne ho pochi: mi vengono in mente Battisti, Viola con cui ci conosciamo con stima ed affetto dai tempi della C1 alla Lodigiani e diversi calciatori con cui ho un bel rapporto direi molti soprattutto ex miei compagni di squadra e ragazzi che ho allenato". Nel calcio professionistico si può sempre  prendere spunto ed avere riferimenti importanti: "Mi piace un calcio propositivo,  è fondamentale insegnare dettagli perché credo facciano la differenza. Alcuni ragazzi che giocano in serie D, e di partite ne vedo molte, fanno fatica a fare un controllo orientato sviluppando un dribbling. La mia predisposizione è giocare sempre con un trequartista, mi piace un calcio con giocatori forti tecnicamente e credo che Carlo Ancelotti in questo sia un maestro. Ci ha insegnato che i moduli non esistono ma esiste il calciatore al centro di tutto che sappia fare molte cose in campo". La chiusura sulle ambizioni in merito al prossimo futuro: "Cerco persone serie - termina Selvaggio - la categoria ovviamente conta e se fosse la D sarei contento , ma sono convinto che poi la scelta, se dovesse chiamarmi qualcuno, sarà in base a ciò che sentirò in quel momento che sia Eccellenza, Serie D o settore giovanile perché le mie scelte le ho fatte sempre di pancia senza mai speculare su nulla e continuando ad avere un brutto rapporto con telefono". Schietto, diretto,  senza peli sulla lingua: Pino Selvaggio  è pronto a valutare a breve il proprio futuro.




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