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L'INTERVISTA

Souleymane Diamoutene: "Da quel Roma-Arsenal ad oggi"

Le parole del difensore maliano, ora in forza al Real Giulianova, tra ricordi, momenti magici e futuro con un pensiero importante su un tema delicato

23 Ottobre 2019

Souleymane Diamoutene ©Wikipedia

Souleymane Diamoutene ©Wikipedia

Ne è passato di tempo da quell’11 marzo 2009, data che ha segnato in modo determinante la carriera di Souleymane Diamoutene, 36enne centrale difensivo oggi in forza al Real Giulianova nel girone F di Serie D.
Souleymane Diamoutene ©Wikipedia
Quella sera si gioca Roma - Arsenal, ritorno degli ottavi di finale di Champions League ed in campo dal 1’ Luciano Spalletti decide di schierare proprio Diamoutene che si oppone a gente del calibro di Nasri, Bendtner e Van Persie e lo fa in modo impeccabile risultando uno dei migliori in campo. La Roma deve ribaltare lo svantaggio dell’andata subito a Londra e lo fa vincendo 1-0 ai tempi regolamentari grazie ad un gol di Juan: la lotteria dei calci di rigori premia però la formazione di Wenger che si qualifica ai quarti di finale. L’eliminazione di quella sera costerà carissimo nell’economia del club e delle operazioni di mercato della successiva estate con il riscatto di Diamoutene che, in caso di passaggio del turno, sarebbe stato praticamente cosa fatta. E partiamo proprio da qui, da quella gara di 10 anni fa nella maggiore competizione europea: “La partita contro l’Arsenal è stata meravigliosa - esordisce Diamoutene - abbiamo perso ai rigori e siamo usciti ma abbiamo disputato una grandissima prova. Passare il turno mi avrebbe permesso il riscatto da parte della Roma, purtroppo invece l’eliminazione mi ha portato lontano da Roma. Resta il fatto comunque che vivere una serata di Champions League di quel tipo a Roma all’Olimpico è stato straordinario, credo sia il sogno di tutti giocare una competizione di quel tipo con la maglia giallorossa, è stata una serata indimenticabile a prescindere dal risultato finale”.


Dalla Roma al Real Giulianova Un ricordo agrodolce datato 2009 ed un presente che lo vede giocare in Serie D, sempre con la maglia giallorossa ma del Real Giulianova, dopo aver indossato già questi colori con Roma e Lecce: “Mi trovo bene in questo nuovo club, ho già segnato due gol in 7 gare che per un difensore non accade tutti i giorni. Il primo è arrivato mettendo in rete un tap-in dopo un calcio di rigore calciato da un mio compagno e respinto dal portiere, il secondo invece proprio nell’ultimo turno in cui abbiamo vinto in casa del Cattolica con un bel sinistro che è finito sotto l’incrocio dei pali”. Nella storia di Diamoutene non ci sono però solamente i colori giallorossi avendo militato, tra le altre, anche con Perugia e Pescara dove ha avuto modo di conoscere prima il calciatore e poi l’allenatore Eusebio Di Francesco, da poco esonerato dalla Sampdoria, di cui conserva un bellissimo ricordo: “Lo considero una grandissima persona - racconta Diamoutene - abbiamo giocato anche insieme ai tempi del Perugia, era il suo ultimo anno da calciatore. E’ un allenatore preparato e credo che in giro ce ne siano pochi come lui: è serio e sincero, qualità assolutamente non comuni, e credo che con la Roma abbiamo ottenuto dei grandissimi risultati come la semifinale di Champions League vincendo contro il Barcellona che non può essere una casualità. L’anno dopo secondo me la squadra non era così forte e ha avuto anche molta sfortuna. Per l’allenatore ovviamente contano i risultati, mi dispiace davvero molto però. Secondo me non meritava tutto questo. Con la Sampdoria ha cominciato abbastanza male e i risultati purtroppo fanno la differenza ma credo che abbia un futuro molto importante da tecnico, si tratta di episodi che sono girati male a mio avviso. Parlando dell’ultima esperienza a Genova credo che sul mercato non sia stato fatto quello che lui auspicava in estate e un leader come Fabio Quagliarella per ora ha reso poco. Il tuo ex compagno di squadra ex Roma Gianluca Caprari invece? Ottimo giocatore, davvero molto forte. Può arrivare ancora in alto. Nazionale? Non lo so, nel suo ruolo ci sono tanti giocatori bravi in Italia, gli voglio bene ma non è facile. Posso auguragli il meglio, vediamo come andrà. Grandissima persona, un ragazzo d’oro Gianluca”.

Souleymane Diamoutene contro Robin Van Persie in un Roma-Arsenal di Champions

Luciano Spaletti, Totti e De Rossi... Tra i tecnici che Diamoutene ricorda con maggior piacere oltre a Di Francesco ci sono Serse Cosmi e Luciano Spalletti su cui spende parole importanti: “Il mister, nell’esperienza avuta alla Roma, con me è stato una persona sincera, leale e vera: io l’ho conosciuto così. La querelle con Totti? Da fuori non so giudicare la questione, l’allenatore può vedere tutto da vicino, i tifosi vogliono vedere sempre il loro beniamino in campo. E’ sicuramente un grande peccato che sia finita così. Considero entrambi due grandi persone e posso dire che nel 2009 davanti a noi era un ottimo rapporto, nella prima esperienza giallorossa di Spalletti, alla fine qualcosa sicuramente è cambiato specialmente l’anno in cui è stato deciso che Totti dovesse lasciare il calcio giocato”. Nei 6 mesi trascorsi alla Roma ha avuto modo di allenarsi, giocare e conoscere da vicino due bandiere giallorosse come Francesco Totti e Daniele De Rossi: “Totti e De Rossi sono la Roma essendo romani e romanisti. Se si guarda la storia di Totti si vede che ha avuto tante opportunità ma ha deciso volontariamente di restare a Roma per tutta la sua carriera vincendo scudetto e Coppa Italia. De Rossi idem, è stato fantastico. Uscivamo anche insieme con Daniele ogni tanto, ricordo il suo amore folle e smisurato per la maglia e per la città. Il loro addio alla Roma? Da ex compagno di entrambi sono rimasto malissimo perché Totti era chiaro che si sentisse di giocare ancora. La società però comanda e lui ha smesso. Il giorno del suo addio ho visto tantissime persone piangere ed è dispiaciuto davvero molto anche a me. Stesso discorso posso fare per De Rossi, innamorato della Roma. Ricordo come sentisse tantissimo i derby contro la Lazio ma anche nel suo caso la società ha voluto così. Ha fatto tutto con la Roma ed andare via così non è stato sicuramente il massimo. Un vero tifoso della Roma però continua a sostenere sempre la squadra a prescindere da tutto e sono convinto che questo avverrà. I tempi sicuramente sono cambiati, ai miei tempi c’era Rosella Sensi che era presente, amava la Roma, vedeva spesso gli allenamenti, veniva spesso al campo. Come già detto mi avrebbe riscattato se avessimo passato il turno con l’Arsenal. Ricordo bene come nell’estate della mia partenza De Rossi e Vucinic ricevettero in estate offerte importantissime ma decisero di restare. james Pallotta? E’ statunitense, conosce qualcosa ma non può essere come Sensi e come il suo papà. La lontananza non è facile per gestire una squadra di calcio a questi livelli in una piazza come Roma”.


Il razzismo in Italia In conclusione il discorso si sposta su un tema sempre d’attualità come il razzismo, tirato nuovamente in ballo in Italia dal nuovo attaccante dell’Inter Romelu Lukaku: “Io personalmente non ho mai avuto nessun tipo di episodio fortunatamente, io penso al campo quando gioco senza ascoltare quello che dice il pubblico. Secondo me comunque il razzismo va combattuto partendo dai più piccoli. Le persone devono essere educate dalle scuole, non a 35 o 40 anni. Bisogna partire dall’inizio. Nel calcio inglese era presente in modo molto ampio ed ora è migliorato tantissimo. Secondo me siamo tutti essere umani, tutti uguali e questo bisogna capirlo dalle prime forme di educazione. Vanno organizzati corsi e seminari all’interno delle scuole elementari perché siamo tutti uguali, dobbiamo cercare di avere rispetto reciproco verso tutti. Va cambiata la mentalità dalla base. Si può fare ma ci vuole tempo, pazienza e perseveranza. E’ molto importante secondo me e si può fare”. Parola di Souleymane Diamoutene, ex calciatore di Serie A che si è messo in gioco nuovamente in D con il Real Giulianova dopo aver vinto un campionato con la maglia della Lupa Roma proprio qui nel Lazio nella stagione 2013/2014. In bocca al lupo, Dedè!

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