L’INTERVISTA

Nicolas Chiesa: "Il virus è arrivato in Argentina"

Le parole dell’argentino che, nel salutare il calcio laziale, spiega: “Anche noi siamo in quarantena”

Ha vinto tanto in carriera sia dentro che fuori dal campo considerando la splendida famiglia che ha costruito negli anni: Nicolas Hernan Chiesa, qui nel Lazio, ha giocato con Lupa Frascati, Lupa Roma e Lupa Castelli Romani vincendo ben 2 campionati di Serie D in due annate davvero memorabili. Non sono i suoi unici successi per un calciatore che avrebbe meritato sicuramente palcoscenici diversi considerando qualità e mentalità. Ha chiuso la carriera a Malta con il Floriana diventandone poi allenatore e nell’ultima stagione ha lavorato a stretto contatto con con il direttore sportivo Nicolas Burdisso nell’esperienza vissuta con il Boca Juniors. Ora dall’Argentina vuole mandare un saluto al calcio laziale raccontando la situazione coronavirus vista dal Sud America: “Voglio mandare un forte abbraccio a tutto il calcio laziale ed a tutti gli amici con cui ho condiviso i 3 anni passati tra Lupa Frascati, Lupa Roma e Lupa Castelli Romani. Serve tanta forza per affrontare questo momento durissimo a livello mondiale, qui in Argentina il coronavirus è arrivato due settimane dopo rispetto a voi. Hanno preso delle contromisure sociali e sanitarie affinché si possa evitare che quest’epidemia possa fare male come sta facendo in altre parti del mondo. Siamo all’inizio, siamo anche noi in quarantena e stiamo usando tutte le precauzioni del caso. Stiamo cercando di collaborare stando a casa ed evitando il contatto con gli altri. Mi sento vicino con il cuore a tutti gli italiani in questo momento difficile che dobbiamo affrontare”. Entriamo più nel dettaglio sullo sviluppo del virus anche in Sud America: “Ora, come dicevo prima, la quarantena è totale per tutti. Si può uscire solamente con un permesso dove si specifica il motivo per il quale si sta andando fuori per necessità di lavoro. Sono aperti supermercati, farmacie e i ristoranti ti portano il cibo a domicilio. Ci sono delle multe salate per chi esce senza motivo, ci sono blocchi stradali della polizia che ti tolgono la macchina se stai andando in giro senza una valida motivazione. Le misure di sicurezza sono estreme, ora come ora oggi sono morte altre 2 persone. Qui siamo a quota 6 morti totali, si stanno preparando ospedali per l’incremento che potrà esserci nel prossimo futuro. Siamo all’inizio qui in Argentina, la quarantena è iniziata da 4 giorni. Il Governo ci dice che vogliono fermare tutto in tempo affinché non collassi il sistema sanitario e non ci siano rischi. Vogliono evitare che si arrivi alle situazioni che stanno vivendo Italia e Spagna dove ci sono criticità importanti dati dall’altissimo numero di contagiati e, purtroppo, di morti. La situazione qui è questa, tutto questo cercano di gestirlo al meglio ma non è facile. Ci auguriamo di aver anticipato il problema perché qui diventerebbe davvero un caos”. Dall’Argentina all’Italia il problema è lo stesso e si cerca di fronteggiarlo al meglio: parola di Nicolas Chiesa. 

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