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l'intervista
01 Aprile 2020
Stefano Vaccari, jolly in casa PC Tor Sapienza
Approfittando della sosta forzata, la Pro Calcio Tor Sapienza ha scelto di far conoscere meglio alcuni dei propri tesserati. Stavolta, così come riportato sulla pagina facebook del club gialloverde, a raccontarsi è Stefano Vaccari. Di seguito l'intervista rilasciata dal dirigente sui canali social della società.
Oggi è il turno di conoscere meglio Stefano Vaccari. Forse un po’ eufemistico dire “conoscere meglio”, visto che chiunque abbia a che fare con la Pro Calcio Tor Sapienza ha avuto modo di conoscere il “Capoccione”. L’aspetto più importante del suo ruolo è la presenza: c’è sempre, in ogni momento e in ogni contesto. C’è per scherzare, ridere, prendere qualcosa al bar ma soprattutto c’è in ogni partita, pronto a sostenere i gialloverdi. Il capoccione è un uomo “social”, “aggregante”, è uno di famiglia. È cresciuto nel tempo con un po’ di divieti... ma con tanta umiltà. Ecco la sua intervista:
"È un momento molto difficile, soprattutto per chi come me, anzi come tutti noi, vive queste attività fatte di aggregazione; non eravamo ovviamente pronti a vivere questo terribile momento, soprattutto per noi “giovani”, forse i nostri nonni del post guerra possono ricordare dei momenti di restrizione di quei periodi, ma noi proprio no!
Sono felice, perché sento sempre dire che la nostra generazione e quella futura sono fatte di persone senza regole e con poco rispetto delle stesse e degli altri, e invece nel vedere come la popolazione ha recepito le indicazioni dei vari decreti, mi fa ben sperare. Ce la faremo... E molto presto torneremo. Mi auguro di tornare più consapevoli di quando ci siamo lasciati. Sono Stefano Vaccari per tutti "Il Capoccione" un papà e padre di famiglia, e ci tengo a dire che anche io nel mio piccolo, con la paura del momento, sto continuando a dare un contributo personale con il mio lavoro; sanifico la notte i treni che poi ogni giorno vengono utilizzati da persone che vanno a lavoro che rischiano in prima persona, ma soprattutto per i miei due bambini Rebecca, Daniele e per mia moglie. Ma ora torniamo al calcio…
Il mio arrivo alla Pro Calcio Tor Sapienza risale a due, anzi quasi 3 anni fa, grazie all’amicizia che mi lega al Presidente Massimo Armeni e alla sua famiglia. Qui il mio ruolo non è ben definito, perché con la mia umiltà riesco sempre a mettermi al servizio in base alle necessità... insomma quello che serve faccio. Se c’è da portare il materiale lo porto, se c’è da pulire pulisco, se c’è da andare in panchina in assenza di qualcuno lo faccio... una specie di Jolly, ma un Jolly con il cuore gialloverde, perché faccio tutto per spirito di appartenenza e perché sono legato a tutti. Ma forse il ruolo che più mi viene naturale è quello di stare vicino alle squadre. Tutte, qualsiasi esse siano siano; amo stare con i ragazzi nello spogliatoio e respirare l’aria del campo durante gli allenamenti, guardarli in faccia durante il discorso del mister prima della partita per sentire l’adrenalina, gioire e piangere con loro e anche, anzi spesso, bere e mangiare con loro. Vorrei anche dire due parole su questa società; la mia esperienza precedente al Vescovio era una realtà simile, fatta di valori, di appartenenza, passione per il calcio... e qui alla Pro Calcio ho trovato le stesse caratteristiche, per cui è stato semplicissimo per me inserirmi. Sono stato accolto da tutti, in particolare dalla proprietà, con grande entusiasmo e rispetto. Mi auguro di poter continuare ancora per molto a dare il mio contributo a questa società.
Ultima cosa, mi manca tutto, mi mancate tutti. Un abbraccio e ci vediamo presto nel nostro campo".
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