l'intervista

Aprilia Racing Club, Esposito: "Il calcio è la mia vita, ma ora non conta"

Queste le parole del difensore biancoceleste in merito all'eventuale ripresa dell'attività agonistica

Tutta Italia è ferma da quasi 30 giorni ed anche il calcio che,  come disse Arrigo Sacchi, è la cosa più importante delle cose meno importanti, continua a far sentire tantissimo la sua mancanza. Oggi siamo andati a sondare l'umore di Mario Esposito, difensore dell'Aprilia Racing Club, col quale abbiamo analizzato la stagione della squadra finora e messo al vaglio alcune possibilità per la ripresa dei campionati: "Il calcio è la mia vita e mi manca tantissimo - esordisce il classe '94 - ma la salute viene e verrà sempre prima di tutto. Sono il primo che vorrebbe tornare in campo a giocare, ma finché non ci saranno le condizioni di sicurezza necessarie che possano tutelare noi calciatori e tutti gli addetti ai lavori non penso sia giusto riprendere i campionati. Non è facile e non vorrei mai essere nei panni di chi dovrà prendere la decisione di come e se far recuperare le gare che restano al termine della stagione perché purtroppo sarà impossibile accontentare tutti". La stagione dell'Aprilia finora ha vissuto momenti altalenanti: "Non abbiamo passato momenti particolarmente belli, penso ci sia stato un netto calo dopo l'addio del nostro capitano dovuto ad incomprensioni societarie che, secondo me, hanno creato confusione e distrazione all'interno del gruppo, specialmente nei più giovani; tuttavia non penso ci saranno problemi in ottica salvezza, ci reputo un gruppo di livello e ci faremo trovare pronti. Questo è il mio primo anno con la squadra e devo dire che mi sono trovato benissimo fin dal primo giorno, quindi spero di poter continuare ancora a lungo la mia avventura qui". Esposito chiosa infine su come passa il suo tempo durante questa quarantena: "Oltre a riposarmi e vedere la televisione cerco di mantenermi in allenamento ed in tal senso il nostro preparatore atletico gioca un ruolo determinante: ogni giorno manda a me ed ai miei compagni programmi specifici da seguire informandosi quotidianamente delle nostre condizioni fisiche. Con i compagni mi ci sento tutti i giorni, cerchiamo di farci forza l'un l'altro dato che i momenti di sconforto non mancano, ma dobbiamo guardare avanti nella speranza di poter tornare presto a giocare".

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