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L’INTERVISTA

Cosimo Sibilia: "Serie D? Contiamo sui 400 milioni"

Il Presidente della LND, su “Tuttosport”, chiarisce diversi punti importanti su presente e futuro

15 Aprile 2020

Cosimo Sibilia, presidente Lega Nazionale Dilettanti

Cosimo Sibilia, presidente Lega Nazionale Dilettanti

Cosimo Sibilia, presidente Lega Nazionale Dilettanti

Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, continua ad affrontare, giorno dopo giorno, le varie tematiche legate all’emergenza coronavirus. Questa mattina, intervistato sul cartaceo di “Tuttosport”, chiarisce un punto fondamentale: "Contiamo che, dopo quanto ha dichiarato il ministro per le politiche giovanili e per lo sport Vincenzo Spadafora, che ha assicurato 400 milioni di euro per i Dilettanti, questo possa essere messo in pratica. Siamo fiduciosi che dopo quando annunciato pubblicamente la cifra che ci è stata promessa arrivi nei tempi adeguati. Fermo restando che debbono continuare i proventi che già adesso ci vengono dati per la Legge Melandri, che contribuisce anche al nostro mondo in particolar modo per le giovanili. Oltre a questo, mi aspetto un aiuto concreto da parte delle amministrazioni comunali per la gestione degli impianti sportivi". La conversazione si sposta poi sul futuro: "Bisogna essere chiari, senza tanti giri di parole. E' innegabile che i Dilettanti rivestono un ruolo primario nel percorso di crescita dei giovani. Siamo indiscutibilmente da sempre non solo vicini, ma fondamentali per l'aspetto sociale. In particolar modo nei piccoli centri, dove il calcio Dilettanti è aggregazione, positività, contribuisce a togliere i giovani dai pericoli della strada, aiutandoli nella loro formazione e nella loro crescita. Guai a pensare di lasciarli soli, di perderli, perché le società causa la crisi economica a cui potremmo andare incontro, non dovessero avere i mezzi per partecipare ai vari campionati". Il primo pensiero resta sempre sulla stagione ancora in corso: "Non sono un indovino ma sono realista: ho sempre sostenuto, e continuo a farlo, che debba essere il campo a decidere. Il giudice supremo in grado di emettere i suoi verdetti, nel segno della trasparenza, con promozioni e retrocessioni. Senza che nessuno possa aver nulla da ridire. Ma con una premessa, avere la certezza di poter dare la sicurezza sanitaria, nessun rischio, perché è doveroso sostenere che la salute viene prima di tutto".

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