L'INTERVISTA

Daniele Corvia: "L'Aprilia Racing e il mio passato"

Le parole del bomber del club di Antonio Pezone si racconta tra passato, presente e futuro

A tu per tu con Daniele Corvia. Il bomber dell'Aprilia Racing Club ci racconta la stagione sua e della sua squadra prima del Covid-19 con qualche aneddoto della sua carriera tra i professionisti.


Prima che tutto si fermasse che annata è stata per te e per il tuo Aprilia Racing?

"La stagione è iniziata abbastanza bene. Nelle prime giornate c’era molto entusiasmo. Dopo qualche giornata però qualcosa si è rotto e i risultati faticavano ad arrivare e la società ha deciso di esonerare mister Greco. È arrivato Fratena, un ottimo allenatore che ha preso una squarda spenta con mille problematiche ed ha provato a raddrizzare la barca, fino a quando non si è interrotto il campionato".


Parlando della tua esperienza nei professionisti invece, quale consideri il tuo gol più bello e l'allenatore che ti ha valorizzato di più?

"Per quanto riguarda il gol più bello è difficile scegliere, ne ho fatti molti belli (ride,ndr) ma se devo scegliere ti dico Lecce-Cagliari 3-3. Ho fatto gol al 94' dopo che eravamo sotto di 3-1. Allenatore ti dico mister Fabio Capello perché mi ha lanciato nel calcio che conta. Con quelli che mi sono divertito di più invece ti faccio due nomi: Ivo Iaconi e Luigi De Canio".


Sappiamo che di recente sei diventato allenatore Uefa B. Ti vedi come mister?

"Per adesso voglio continuare a giocare e divertirmi ma mai dire mai. Il calcio è lo sport più bello del mondo".


Questo virus ha fermato tutto. Come ne usciremo e come ne uscirà il calcio?

"Il Covid-19 è stata una bella botta per tutti. Ne usciremo rispettando le regole, stando a casa. Solo così possiamo fare, aiutandoci a vicenda anche con piccoli gesti. Per quanto riguarda il calcio vedremo intanto se si riprenderà e se si, come. Categorie inferiori come la Serie C e la Serie D faranno molta fatica soprattutto i giocatori in Serie D che non hanno tutele, rischiano di perdere tutti i soldi. Si possono affidare soltanto al buon senso dei Presidenti. Non c'è solo la Serie A da tutelare ma tutto il sistema calcio".

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