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L’INTERVISTA
15 Aprile 2020
Stefano Campolo, allenatore della Vis Artena
Il calcio giocato è fermo da oltre un mese a causa del Coronavirus. Dubbi ed incertezze sulla ripresa e la conclusione della stagione sportiva 2019/2020.
Dalla Vis Artena, Mister Stefano Campolo, come stai vivendo questa situazione?
"Sto vivendo questo momento, credo, come la maggior parte degli italiani, ovvero stando chiuso in casa; cercando di “ammazzare” il lento scorrimento del tempo facendo più cose possibili. Si va dall’attività fisica (casalinga) mattutina all’aggiornamento continuo della materia calcio, un must per ogni allenatore, per poi passare all’approfondimento di un argomento che mi ha sempre intrigato quale la psicologia, le neuroscienze e l’utilizzo attivo e funzionale del nostro cervello. Ho inoltre tempo a disposizione per dedicarmi alla mia adorata chitarra classica, cimentandomi con le mie canzoni prevalentemente a ritmo di reggae".
Quali prospettive, nel caso di ripresa del campionato, vede per la sua squadra? Se eventualmente ripartisse il campionato come pensa di gestire la ripartenza?
"Sinceramente non credo si possa ripartire, non abbiamo infatti la possibilità di poterci allenare secondo i protocolli medico-scientifici imposti dalla sanità. Allenarsi in D, facendo tre tamponi la settimana, ripetute analisi del sangue, test molecolari, continui holter pressori, credo sia oggettivamente improponibile. Qualora però si dovesse ripartire avremo sicuramente la capacità di farci trovare pronti. I ragazzi hanno già ampiamente dimostrato la loro grande attitudine nell’affrontare e superare le varie difficoltà incontrate durante il percorso, lavorando quotidianamente su una mentalità aggressiva e propositiva che ci ha portato ad ottenere risultati che vanno oltre le più rosee aspettative. Per cui se ci fosse una nuova fase del campionato dovremmo semplicemente continuare a fare quello fatto in precedenza".
Che consiglio ha dato ai ragazzi per mantenere la forma fisica?
"Il Prof Frioni è stato in contatto video con i calciatori inviando loro esercizi e allenamenti fattibili in casa. Esercizi utili a non perdere completamente la forma ma, sicuramente, poco funzionali al gioco del calcio".
Una battuta sui suoi collaboratori: Mauro Pucello, Francesco Frioni, Marco Vari.
"Partiamo da Mauro Pucello, detto Pucio…Un ragazzo estremamente disponibile, che amo definire aziendalista vista la completa disponibilità verso me, lo staff e la società. Per questo ringrazio doppiamente Roberto Matrigiani e Andrea Angelucci, primo per avermi dato la grande possibilità di confrontarmi in un campionato importante come la serie D, puntando molto sulle mie qualità tecniche e umane e, secondo, per avermi invitato a conoscere Pucio, ragazzo che dopo solo 5 minuti di chiacchierata si è dimostrato ragazzo dalle indiscusse qualità, per non parlare poi del suo elevato curriculum calcistico. Anche se poi non capisco – mister Campolo con sorriso, ndr – come abbia fatto a fare importanti categorie avendo dei piedi poco “educati”. Scherzo logicamente. Frioni Francesco già avevo avuto modo di conoscerlo visto che abitiamo praticamente vicino. Sapevo che era un ragazzo solare e preparato ma frequentarlo in questi 8 mesi di lavoro (viaggiavamo anche insieme) ha accresciuto ulteriormente la nostra reciproca stima e la nostra simbiosi tecnico-tattica-atletica. Ha “sposato” in pieno le mie idee calcistiche facendo lavori funzionali alle mia metodologia d’allenamento. Chiudo con Marco Vari, uno dei preparatori dei portieri più preparato del panorama calcistico laziali. E’ sotto gli occhi di tutti il lavoro effettuato con Lorenzo Manni, divenuto un portiere di assoluta bravura e affidabilità. Collaboratori con i quali avrei davvero il piacere di continuare a lavorare considerato il grande affetto e la bella armonia che si è creata tra noi".
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