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L'intervista
16 Giugno 2020
Il presidente Betturri con mister ©GazReg
E' terminata da pochissimi minuti la presentazione ufficiale di Sergio Pirozzi al Trastevere Stadium. In un clima frizzante e ricco di entusiasmo è stato proprio il presidente Pierluigi Betturri a prendere la parola per dare il benvenuto ai presenti e per comunicare tutte le novità della nuova stagione. Costruire un Trastevere vincente che non dimentichi mai, però, l'importanza del sociale: "Nonostante la grave emergenza sanitaria - afferma il presidente Betturri - Tutti i componenti dello staff hanno lavorato instancabilmente sul fronte organizzativo: sportivo e solidaristico ". Impegno sociale che non è passato inosservato tanto che Pierluigi Betturri è stato nominato uno dei sei membri del Consiglio Direttivo dell'Ospedale Bambino Gesù: "E' stata una nomina inaspettata per me. Assolverò questo impegno con spirito di sacrificio e umiltà. Con questo incarico il Trastevere prosegue, ancor di più, la sua attività nel sociale". Dopo aver presentato tutto il nuovo staff, Betturri annuncia l'ultima grande new entry: "Per la prima squadra torna tra noi Sergio Pirozzi. Non devo essere io a elencare le qualità del tecnico, note a tutti. Sono felicissimo di dare il benvenuto ad un caro amico e ad un grande professionista. Sono convinto che porterà il Trastevere in alto". Emozionato e felicissimo anche il direttore generale Flavio Betturri: "E' un piacere rivedere tutti qui dopo questa pandemia - afferma - Riprendere i rapporti sociale e fare sport è una bellissima sensazione. Il bilancio della stagione appena conclusa è positiva e ringrazio davvero tutti le persone che hanno messo sempre il massimo dell'impegno". Il direttore passa poi a comunicare tutto il nuovo organigramma dello staff tecnico del settore giovanile e poi è il turno di Bruno D'Alessio, neo amministratore delegato, a prendere la parola: "Ringrazio la famiglia Betturri per questo incarico così importante che solidifica ancor di più il rispetto tra me e questa famiglia speciale". D'Alessio è entusiasta di riabbracciare Pirozzi: "Sergio ha fatto da padrino a città con molte cicatrice, provando in tutti i modi a risollevarle e ha dovuto, giustamente, mettere in secondo piano l'impegno sportivo. Lui ha una storia nel calcio importantissima e se c'è qualcuno che in questo movimento ha raggiunto dei risultati straordinari è proprio lui. Forza Sergio. Forza Trastevere". Poi è stato il turno dell'Avvocato Gabriele Fiorelli che ha ricordato ancora una volta "le iniziative del Trastevere in fase di lockdown. Società sempre attenta alla solidarietà e ai propri tesserati". In questo senso è bene ricordare che la società "ha rimborsato la quota della scuola calcio alle famiglie dei bambini che non hanno usufruito del servizio. Un gesto importante per un club che deve affrontare tante spese in questo momento".
Il grande ritorno La parola è passata a Sergio Pirozzi, visibilmente emozionato: "Scende qualche lacrima - afferma - Oggi siamo qui non per quello che è stato, ma per quello che sarà. Sono tornato per una passione e per i ragazzi. Voglio però ringraziare davvero il mondo del calcio, perchè la solidarietà che mi è arrivata dai dilettanti, dai professionisti, dalle curve, mi ha dato la forza per andare avanti. Il cuore dello sport è fortissimo". Il richiamo del Trastevere è stato troppo importante per il tecnico: "Mi hanno chiamato tante società, offrendo belle cifre, ma ho scelto di cuore firmando in bianco perchè gli interessi personali non muovono il calcio. In questo momento, con tanta gente che soffre, ho fatto una scelta di cuore. Chi può, deve agire così. Oggi spesso prevale l'egoismo, noi abbiamo scelto di far prevalere l'amore. Penso che un uomo, qualsiasi sia il suo ruolo, dev'essere sereno per rendere al massimo. Che sia sport, vita famigliare o lavoro. Per trovare serenità bisogna essere in un ambiente giusto e credo di averlo trovato. Il calcio non è complicato: è fatto di uomini, di motivazioni, ma l'unico comune denominatore che hanno avuto le mie squadre è l'aiuto reciproco. Ci si definisce squadra quando tutti lottano per lo stesso obiettivo aiutandosi. Un gruppo diventa vincente quando si smette di cercare alibi e piuttosto si fa autocritica. Prima ci si mette in discussione poi, una volta capiti i propri errori, si creano i presupposti per vincere".
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