l'intervista

Bergamini a 360°: "Bologna, Trastevere e mercato"

Il centrocampista ripercorre l'esperienza con gli emiliani e con i romani in D. Ora rappresenta un pezzo pregiato per chi volesse tentare il colpo

Svezzato a Bologna poi, la presenza in A allo stadio Olimpico contro la Lazio. Il calcio, ha senza dubbio trasmesso emozioni forti al giovane Francesco Bergamini che, all’età di 26 anni, nella vita privata, è prossimo ad una laurea in economia. “La mia esperienza -racconta il centrocampista di origine romane- con la maglia rossoblu del Bologna è stata molto formativa. In Emilia Romagna ho lavorato con tecnici importanti come Pioli e Ballardini ma sopratutto ho vissuto una città veramente fantastica, sotto ogni punto di vista”. Stare lontano da casa in età post adolescenziale non è affatto facile ma Francesco, da tale esperienza, ha raccolto il massimo, in termini emotivi e professionali. “Ho ancora tanti amici nel capoluogo emiliano con cui mi sento spesso. A livello puramente calcistico ho fatto veramente una grande crescita che ha aumentato la fiducia in me stesso, oltre a velocizzare un processo di sviluppo, in termini di forza interiore”. Reduce da due stagioni in serie D col Trastevere, Bergamini è ora un pezzo pregiato, nel particolare mercato post Covid. “Credo di aver lasciato un buon ricordo al Trastevere. Abbiamo disputato due stagioni positive, ora sono pronto per una nuova annata: non guardo la categoria ma il progetto”. Questo ragazzo, che si definisce un play basso, ha disputato varie stagioni in Lega Pro, prima di sbarcare nella Capitale, al club caro a patron Betturri. “Amo -confessa il classe 1994- il calcio spagnolo, dicono che somiglio a Busquets del Barcelona per caratteristiche tecniche e atletiche e ciò mi onora ma io ho un debole per De Rossi: una grande persona prima che un campione sul terreno di gioco”. In conclusione una lecita considerazione su ciò che il calcio è diventato oggi. “Che dire, forse servirebbe un po’ più di meritocrazia e una dose superiore di sensibilità nei rapporti umani tra le parti. Per il resto è proprio il mondo che è cambiato probabilmente: bisogna farsene una ragione. Adesso cerco un club che creda in me come uomo e come calciatore, nel frattempo confido di prendere la laurea in economia entro il prossimo autunno. In pratica auspico che sia per me un 2020-2021 ricco di cambiamenti importanti”.

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