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L’INTERVISTA
01 Ottobre 2020
Non é stata sicuramente un’estate semplice quella del Rieti che, piano piano, sta cercando di ritrovare serenità dopo la retrocessione dalla Serie C ed una D partita in grande ritardo. Abbiamo voluto parlarne con il capitano Fabrizio Tirelli che, a cuore aperto, ci ha rilasciato un’intervista:
Buonasera Fabrizio, l’estate del Rieti è stata un po’ turbolenta con una partenza in ritardo che ha creato qualche problematica: cosa ti ha portato a scegliere di restare in questa piazza nonostante tutto?
"Si, sicuramente non è stata un’estate come le altre, ci sono stati un po’ d’intoppi che poi si sono risolti. Sicuramente la mia è stata una scelta di cuore, avevo tante richieste importanti ma ho preferito risposare questa società, c’è un progetto sano e genuino e poi non potevo lasciare dopo la retrocessione, mi sembrava un voler abbandonare la nave e questo club e città non se lo meritava dopo tutto quello che mi hanno dato. Qui per me è come una seconda casa".
Domenica è arrivato un pareggio casalingo contro la Vastese: a che punto siete secondo te? Quale è il vostro obiettivo stagionale? Com’è stata la ripresa dell’attività agonistica?
"Si, domenica abbiamo pareggiato con la Vastese ma sicuramente meritavamo qualcosina in più, siamo a buon punto la squadra segue al massimo mister Campolo e siamo un grande gruppo, l’obiettivo stagionale è giocare al massimo partita dopo partita e toglierci tante soddisfazioni, la ripresa è stata molto strana perché dopo tanti mesi di inattività non è facile riprendere ma alla fine tutto è filato liscio ed è quello che conta".
Quali sono, nella tua carriera, i 3 compagni di squadra non attuali che ricordi con maggior piacere e con cui ti sei trovato meglio?
"Ce ne sono tanti però se devo fare tre nomi dico Francesco Marcheggiani, Tiziano Luciani e Luigi Scotto: con loro si è creato un rapporto che va oltre il calcio".
Quale è il tuo sogno nel cassetto nel mondo del calcio?
"Un ragazzo che gioca a calcio di sogni nel cassetto ne ha tanti, penso però che l’esordio nella massima serie sia il sogno di tutti, anche se mi ritengo fortunato e soddisfatto di quello che ho fatto fino adesso. Poi la vita è strana, chissà".
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