L’INTERVISTA
Tiziano Luciani: "Albano, Rieti ed i miei sogni"
La stagione 2021/2022 non è iniziata sicuramente in modo ottimale ma il vento è girato e Tiziano Luciani, centrocampista della Cynthialbalonga, commenta così il recente successo contro l’Ostiamare e l’obiettivo per il nuovo anno.
Buongiorno Tiziano, nell’ultima sfida avete sconfitto 1-0 l’Ostiamare in un match sicuramente non semplice: che gara è stata e cosa è cambiato secondo te da inizio stagione per voi? Quali sono gli obiettivi che vi siete posti per questo 2022?
"Sabato è stata una sfida dura, affrontata bene da entrambe le squadre. Noi abbiamo cercato di tenere maggiormente il possesso palla anche se purtroppo abbiamo più volte sbagliato in fase di rifinitura. Hanno avuto un’ottima occasione con Lorusso dove è stato bravo il nostro portiere Santilli e poi l’episodio netto del rigore ci ha permesso di conquistare i 3 punti. Dopo un mese e mezzo non era semplice, siamo ripartiti con il piede giusto e questi per noi sono stati 3 punti fondamentali. Da inizio stagione, sicuramente l’arrivo di mister Tiozzo ci ha portato a lavorare in modo diverso, toccando tasti differenti e ci ha dato quella scossa che ci serviva. Al di là della bruttissima sconfitta subita in casa contro il Carbonia nel finale, abbiamo un ruolino di marcia da prime della classe ed affrontiamo tutto al meglio. Nel 2022 vogliamo vincere contro ogni avversario senza porci limiti, ci siamo ritirati fuori dai bassifondi e quindi ora vogliamo provare a fare il massimo possibile".
Tu hai girato diversi club nel Lazio ma non solo: ci sono dei calciatori che sono diventati anche amici nella vita? Hai qualche rimpianto invece nella tua carriera con scelte che non rifaresti se dovessi tornare indietro? Se si quali?
"Si dice spesso che l’amicizia nel calcio non esiste ma posso dire di essere stato fortunato perché ho trovato davvero parecchi amici veri, probabilmente anche grazie al mio carattere. Farei un torto a qualcuno facendo dei nomi perché ne ho davvero molti sia nel Lazio che fuori regione. Credo quindi che nel calcio l’amicizia vera possa esistere e ne ho avuto la prova concreta. Qualche scelta in carriera sicuramente l’ho sbagliata, a volte si è anche sfortunati. Tornassi indietro sicuramente cambierei qualcosa nella mia carriera ma sono dell’idea che poi nel corso degli anni si livella tutto e bisogna accettare quello che accade nel bene e nel male".
Come sai non è un periodo facile per i giovani ragazzi: cosa ti senti di consigliare a tutti coloro che affrontano con indecisioni la scelta sul calcio e sono da 2 anni in una situazione di grande difficoltà? Quanto è importante per un giocatore costruirsi qualcosa che non sia solamente calcio giocato extra campo?
"Sono stati due anni difficili per tutti con famiglie che hanno perso lavoro e rinunciato a tutto. Noi, tralasciando i mesi di pandemia, siamo riusciti ad andare avanti e mi sento di fare un plauso all’AIC e all’ex Ministro dello Sport Spadafora perché grazie ad un protocollo serio siamo andati avanti. Per noi questo è stato fondamentale, per le categorie inferiori sicuramente non è facile. E’ importante guardare al futuro e non pensare che il calcio duri per sempre, bisognerebbe sempre avere un Piano B o pianificare qualcosa per tempo".
Quale è l’anno calcistico che non dimenticherai mai in carriera e l’allenatore che ti ha insegnato di più dentro e fuori dal campo?
"L’anno calcistico che ricordo più volentieri, al di là del fatto che ho ricordi positivi fortunatamente su tutti gli anni fin qui, è coinciso con la vittoria del campionato a Rieti, vivevamo tutto lì e facevamo qualsiasi cosa insieme. Eravamo forti ma il gruppo ha fatto la differenza, eravamo uniti dentro e fuori dal campo. Come allenatore cito Carmine Parlato che ho avuto per un numero maggiore di anni e che rappresenta un tecnico preparato e vincente oltre ad essere un uomo dalle grandi doti morali che mi ha insegnato tanto anche fuori dal rettangolo di gioco".
Quale è il tuo sogno nella vita e nel calcio? Nel tuo futuro vedi sempre questo sport o vedi anche altro?
"Il mio sogno nella vita è poter ampliare la mia famiglia ed avere una vita serena senza troppi affanni. Nel futuro a me piace il calcio ma ho anche tanti altri interessi. Non mi fa impazzire l’idea di restare in questo mondo ma non escludo nulla. Il calcio ad oggi è malato, quando appenderò gli scarpini al chiodo credo che farò altro".