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L’INTERVISTA
Il tecnico della Cynthialbalonga a cuore aperto dopo aver conquistato 26 punti su 30 nelle ultime 10 giornate
09 Febbraio 2022
Luca Tiozzo, tecnico della Cynthialbalonga (Ph. Benedetti)
Dopo qualche giornata necessaria per conoscere bene realtà, giocatori e strategie adatte, l’attuale allenatore della Cynthialbalonga non si è più fermato ed è reduce da ben 10 risultati utili consecutivi. Luca Tiozzo commenta il suo approccio con i ragazzi senza porsi limiti verso il futuro dove ha un sogno ben preciso.
Buonasera mister, il percorso dal successo esterno conquistato ad Aprilia è stato molto importante: 8 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 10. Si è sbloccato qualcosa mentalmente o c’è dell’altro? Cosa è cambiato e cosa ha portato la squadra a cambiare radicalmente marcia? Cosa ha trovato al suo arrivo che non andava?
"E’ un ruolino di marcia importante, siamo contenti ed orgogliosi. Per me però ogni vittoria deve essere un punto di partenza perché quando sono arrivato c’era una grande depressione ed uno stato d’animo negativo. Le vittorie ti portano a sorridere ma dobbiamo dimenticare quello che é stato l’inizio del campionato, la forza l’abbiamo trovata dopo che abbiamo toccato il fondo in seguito alla sconfitta casalinga contro il Carbonia".
Questa squadra all’inizio era stata costruita per disputare una stagione da protagonista assoluta: cosa non ha funzionato da quello che ha potuto notare? Crede che l’anno prossimo sia possibile riprovarci o volete Comunque tentare di fare il massimo anche quest’anno? Ci sono ancora speranze di riaprire la lotta al primato?
"Sicuramente questa squadra è stata costruita dall’inizio per far bene. Per vincere ci vogliono però tante componenti da mettere assieme, credo che ora stia dimostrando il proprio valore e dovrà continuare a dimostrarlo. Credo che pensare di vincere quest’anno sia impossibile non tanto per il distacco di punti comunque importantissimo ma anche soprattutto perché ci sono tante squadre davanti che dovrebbero cadere tutte e quindi non è fattibile. Quello che accadrà il prossimo anno dipenderà molto da quest’anno sia personalmente sia a livello dei singoli della squadra. Questa domanda andrà posta più che altro alla Società. Io devo pensare solamente a lavorare ogni giorno per provare a migliorare il singolo e la posizione in classifica, questo devo fare per la società".
In squadra ci sono sicuramente tanti calciatori di qualità: chi l’ha impressionata di più per carisma e per spirito da leader? Ci sono dei veri e propri trascinatori nel gruppo?
"Nella mia squadra ci sono tanti giocatori di qualità, c’è disponibilità, c’è tanto di bello e si può lavorare bene. Credo che anche la cultura del lavoro sia migliorata dal mio arrivo, i ragazzi sono migliorati si allenano al massimo anche perché in questo campionato ed in questo girone la componente agonistica è fondamentale. Non mi sento di far nomi perché sicuramente escluderei qualcuno, sono innamorato di tutti i miei giocatori dal primo all’ultimo".
Cosa si sente di consigliare ai ragazzi più giovani che si trovano dopo 2 anni ad avere difficoltà relazionali dettate dalla situazione che abbiamo vissuto? Molti hanno lasciato perdere anche il calcio, è normale che sia così?
"Tutti i miei giocatori mi hanno stupito in qualcosa, la cosa che mi piacerebbe moltissimo sarebbe migliorare ancor di più i giovani. Questo è avvenuto con Franco e con Ferlicca, abbiamo dei giovani importantissimi come Santoni, Di Cairano e Barbarossa che diventeranno calciatori forti in D o in categorie superiori, mi piacerebbe se Junior, 2003 di origini africane-francese potesse imparare ancor meglio l’italiano e gestire ancor meglio la fase difensiva perché ha potenzialità fisiche e tecniche importantissime ma non le sta esprimendo al massimo. Questo significherebbe portare una rosa ad essere ancora più competitiva, sugli Over invece ho poco da dire perché sono soddisfatto davvero di tutti".
Quale è il sogno nel cassetto di Luca Tiozzo nel mondo del calcio?
"Non sono mai stato un giocatore di calcio, sono stato scarso, ho dovuto studiare, fare tanta gavetta e mi piacerebbe provare a fare il professionismo in C. Ecco, il mio sogno sarebbe diventare allenatore professionista e poi chissà mai. Mi rendo conto che devo lavorare tanto, devo far bene dentro al campo, devo far bene in settimana e poi chissà che il sogno non si avveri".
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