l'intervista

Luigi Fontana ha attraversato l'Aurelia per esplodere: parola alla punta del Follonica

Gabriele Tossio

La Maremma, le antiche città etrusche di Populonia (origini di Follonica) e Vetulonia (origini di Gavorrano). Ovvero la Toscana, il Follonica Gavorrano, un portentoso UNICUM da tre anni, che genera ottimi risultati nel massimo campionato dilettantistico nazionale, mediante, l’attuale stagione, il girone E. Al Follonica Gavorrano, club dai colori sociali bianco rosso e blu, c’è un calciatore, romano, dei famigerati “castelli” in prestito dal Trastevere: Luigi Fontana. Cresciuto nel settore giovanile della Lazio, il classe 2000 è al sesto anno, addirittura, in D: tre stagioni al Latina, due al Trastevere, una, appunto al Follonica Gavorrano. Poco meno di cinquanta presenze complessive, quindici reti, di cui cinque coi toscani: il ragazzo sta sbocciando.

"Ho fatto questa scelta -racconta Fontana- per provare un’esperienza, fuori dalla mia regione, dove ho praticamente giocato da quando tiro calci ad un pallone. Sono convinto che questa opportunità che mi è stata data e che ho cercato, sarà determinante per il mio percorso di crescita". Follonica è una città piacevole, dove Luigi trascorre le sue giornate in tutta tranquillità, dando naturalmente priorità al calcio: come è giusto che sia visto l’oneroso impegno. "Mi piace alzarmi presto, uscire e fare una passeggiata vicino al mare: ho la fortuna di viverci accanto e cerco di sfruttarla appieno. A pranzo, o cucino insieme a miei compagni di appartamento, oppure utilizziamo la mensa che ci mette gentilmente a disposizione il presidente del club. Gli allenamenti li sosteniamo nel primo pomeriggio sul campo in erba naturale di Follonica. La sera cerco di coricarmi presto, durante il tempo libero il mio hobby sono i videogiochi con preferenze, manco a dirlo, per quelli dove c’è di mezzo il calcio" Seconda o prima punta, Luigi Fontana è comunque un attaccante potente che non disdegna la lotta e il contatto fisico con l’avversario. "Sì. Non sono un tipo che si tira di certo indietro. Tra le mie principali caratteristiche c’è l’irruenza, la forza fisica, appunto". Eppure, da interista, causa fede paterna trasmessa, Luigi ha come idolo un calciatore diverso per peculiarità da lui: Diego Milito. "Devo dire che l’ex numero 22 del Triplete è il mio calciatore prediligo ma se rimaniamo in tema di campioni nero azzurri sono più un Bobo Vieri, con le dovute e rispettose proporzioni. Mi piacerebbe indossare la maglia numero 22 ma nei dilettanti è sempre appannaggio dei terzi portieri, purtroppo". Magari, un giorno chissà, potrà soddisfare questa esigenza attraverso un club professionistico. "Io lavoro con l’obiettivo di crescere rapidamente e migliorare laddove ho le lacune maggiori. Proprio per questo motivo ho optato per la proposta del Follonica Gavorrano. Città a misura d’uomo, club di alto livello, professionalità ovunque: gli ingredienti giusti per me sussistono tutti". Calcio toscano che ha il suo fascino, i suoi campi, mediamente stadi, già in categorie meno importanti, rispetto alla D, come la Promozione e l’Eccellenza. "Noi ad esempio la Domenica disputiamo le nostre gare interne a Gavorrano nell’accogliente impianto Romeo Malservisi-Mario Matteini. Erba naturale fantastica e posto meraviglioso nel suo insieme. In Toscana la qualità è alta un po’ in ogni settore rimanendo sempre in tema di sport e calcio: ciò naturalmente aiuta a vivere meglio lontano ad esempio dagli affetti". Che inevitabilmente mancano.. "Direi proprio di sì. Io cerco di fare del mio meglio per ripagare i miei genitori dei sacrifici che hanno fatto per me col fine di crearmi le mie opportunità attraverso lo sport che amo". E, in conclusione, possiamo affermare insieme che ci sta riuscendo questo ragazzo introverso ma molto spontaneo di soli 22 anni: 22 come la maglia di Milito che adora.. "Coi miei compagni stiamo disputando un buon campionato. Il girone E si contraddistingue per l’alto livello di competitività soprattutto nelle zone alte: noi siamo lassù e puntiamo a migliorarci sempre. Giochiamo un bel calcio. Personalmente ritengo di aver interpretato bene sin qui questa stagione ma naturalmente si può fare sempre meglio: quanto meno ci provo". conclude Luigi Fontana giovane promessa che ha attraversato l’Aurelia per trovare il se stesso, adulto, in una terra che da sempre, offre solo opportunità.

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