l'intervista

Lorenzo Loru, la gemma dell'Atletico Uri: libri, famiglia e Paul Pogba

Gabriele Tossio

Uri, toponimo di probabili origini preromane dall’etimologia incerta poiché contiene la base paleosarda UR, confrontabile col basco UR, ossia acqua, e URIUM, acqua fangosa, per le peculiarità del terreno dove il paese, oggi composto da tremila anime o poco più, è sorto. Siamo nella provincia di Sassari, dove il Vermentino (famigerato vino) è di casa, colline e vallate spadroneggiano e, i terreni, sono ricchi di calcari, basalti, trachiti. Un paese, Uri, caratterizzato dall’area archeologica di Santa Cadrina (Caterina), dalla Chiesa di Santa Signora della Pazienza (la Patrona), logisticamente dal Lago artificiale del Cuga. In questo lembo della Sardegna, nel calcio, orgoglio e vanto definiscono la reale leggenda dell’Atletico Uri: club neopromosso nel massimo campionato dilettantistico molto caro al patron Gavino Satta. Diretta da mister Massimiliano Paba, la compagine giallo rossa, ha tra i suoi tesserati, un gioiellino in procinto di spiccare definitivamente il volo: Lorenzo Loru. "Sono all’Atletico Uri da circa due anni -racconta- e devo dire che non è stato affatto complicato inserirmi poiché sono stato accolto in maniera veramente eccezionale; le persone, nei miei riguardi, si sono rilevate genuine, oltre che sincere".

Cresciuto nella Scuola Calcio Simba, diretta dall’ex calciatore di Cagliari ed Inter Gianfranco Matteoli, Lorenzo ha lasciato ben presto l’universo dei, cosidetti, giovani di belle speranze.

"Giocare in prima squadra è davvero molto stimolante. Ovviamente c’è tutto un mondo da scoprire. Anche se, il mio impatto coi grandi è stato molto buono, sono consapevole di dover lavorare assiduamente per migliorare".

Da casa sua Terralba in provincia di Oristano, ad Uri, 100 chilometri di distanza; un buon compromesso che consente a Lorenzo di frequentare con regolarità anche la famiglia.

"Ai miei genitori sono molto legato. Hanno fatto e fanno ancora molti sacrifici per me. Sarebbe bello, un giorno, arrivare dove sogno di giungere: nei professionisti. Coronerei il mio sogno e ripagherei in qualche modo pure gli sforzi, fatti nel corso degli anni, dai miei"

Classe 2003, Lorenzo Loru è una mezz’ala che ama la fase di interdizione ma anche quella dove si costruisce, in funzione di una fase offensiva.

"Sì è così. Del resto il mio idolo è Paul Pogba mi ispiro assolutamente a lui. Cito anche Cristiano Ronaldo: è un fuoriclasse pure perché cura in maniera maniacale il proprio corpo"

Mister Paba dice che sei un po’ troppo esuberante in mezzo al campo diciamo così..

"Se lo dice lui è vero. Sono consapevole che devo migliorare anche nella gestione di alcune fasi specifiche inerenti la partita; mi impegnerò affinché ciò avvenga in tempi rapidi per il bene mio ma soprattutto della squadra"

La stella in forza all’Atletico Uri è, nella vita privata, uno studioso: i libri gli piacciono.

"Posso dire di aver un feeling importante coi libri. La mia giornata tipo prevede tanto studio"

Ma anche allenamenti..

"Per forza certo. Allenarmi mi piace. Oltre a stare in campo, provo a migliorare attraverso la frequentazione assidua in palestra che pratico dopo la sessione quotidiana in campo".

Molto spesso impiegato dal primo minuto, il talento di Terralba traccia un suo bilancio in riferimento alla serie D.

"È un campionato molto tosto ma al contempo formativo. Le gare sono contraddistinte da tanto agonismo. Non è possibile abbassare la tensione, c’è estrema competitività: per un giovane, questo secondo me, è davvero uno step fondamentale da vivere intensamente e col massimo impegno".

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