l'intervista
Monnanni a Radio Vaticana: "La legalità vince contro l'illegalità, come a Montespaccato"
Il rapporto tra sport e legalità è un connubio vincente e grazie al lavoro svolto in questi anni dall'Asilo Savoia, l'Azienda Pubblica per i Servizi alla Persona guidata dal Presidente Massimiliano Monnanni, a Roma questa verità troppo spesso rimasta aleatoria è diventata concreta, con i fatti che per una volta hanno dato seguito alle parole. Un concetto che lo stesso Monnanni, ideatore del programma «Talento & Tenacia - Crescere nella legalità» ha ribadito nel suo intervento odierno a Radio Vaticana durante il programma «Non solo sport»: "La Palestra della Salute è l'ultimo traguardo raggiunto in questi anni – ha esordito il Presidente – Si tratta di una struttura che da una parte aiuta i giovani del territorio nell'inserimento lavorativo e professionale, dall'altra propone un modello di invecchiamento attivo, quindi di integrazione, grazie alla nuova figura del social trainer. Un rapporto intergenerazionale, con i ragazzi che stimolano gli anziani ad un rapporto umano, sportivo e sociale e a loro volta possono apprendere da persone che vantano una competenza, una memoria e dei valori importanti”. Si tratta della seconda struttura del genere aperta dall'Asilo Savoia, dopo la "Palestra della Legalità" di Ostia: "Sono risultati raggiunti partendo dai valori sani dello sport di base. - ha continuato Monnanni – Quella di Ostia è una realtà consolidata, che esiste da tre anni e che ha promosso un'occupazione reale per i più giovani, basti pensare che ci sono quattordici ragazzi che sono cresciuti con noi e ora sono assunti a tempo indeterminato. Inoltre vedere che questo lavoro ha dato loro la possibilità di mettere su famiglia... Non penso ci sia nulla di più gratificante. E tutto questo partendo proprio dai veri valori dello sport". Un percorso lungo e non privo di insidie, come confermato da Monnanni quando gli è stato chiesto se questi progetti avessero incontrato difficoltà: "In realtà le abbiamo trovate un po' dappertutto, anche se qualcuno in più lo abbiamo avuto a Montespaccato – spiega ai microfono dell'emittente – La società era gestita da persone che hanno commesso vari reati con l'aggravante del metodo mafioso, tra l'altro la scorsa settimana è stata confermata in appello la condanna all'esponente principale di questo sodalizio a trenta anni di reclusione. Noi abbiamo deciso di fare rete con le realtà sane del territotio, dalla parrocchia, al Centro Anziani fino agli Scout. Inoltre la nostra prima squadra ci ha dato una grossa mano, perché con la vecchia gestione era retrocessa in Promozione, con la nostra è salita in Serie D. Così è più semplice spiegare ai ragazzi che con la legalità si vince e con l'illegalità di perde. Anche la nostra Under 18 è un esempio lampante di quanto detto: grazie a loro si è parlato di Montespaccato Campione d'Italia in ambito sportivo, e non per fatti di cronaca", Infine uno sguardo verso il futuro e un nuovo appello alle istituzioni per la creazione di normative più stringenti che allontanino la criminalità dallo sport, soprattutto dilettantistico: "Ostia e Montespaccato sono stati inseriti nei ventiquattro quartieri di Sport e Quartiere come presidi a valenza sportiva e siamo stati insigniti dalla Commissione Europea del Be Inclusive Award come miglior progetto ad aver ispirato un cambiamento. Da parte nostra continueremo a trasferire la nostra esperienza e il nostro modello – ha sottolineato per poi concludere – Sulle infiltrazioni criminali nello sport recentemente c'è stato un intervento autorevole del Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero De Raho su questo argomento: non si parla solo di riciclaggio, ma anche di consenso sociale. Purtroppo oggi tutto è lasciato all'attenzione delle nostre Forze dell'Ordine, che andrebbero invece aiutate con misure a carattere preventivo e con obblighi come quello della trasparenza dei bilanci, che oggi non sono previsti nel nostro ambito".