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L'intervista
Il presidente/direttore generale, dopo lo sfogo di marzo, ha preso tempo ed è tornato sui suoi passi. Ecco svelato il nuovo progetto
15 Maggio 2023
Danilo Pizi (foto ©Francesco Cenci)
Conclusa la stagione con la salvezza nel girone F, il Nuova Florida è già al lavoro per l'anno che verrà. La società, come noto, cambierà denominazione e si appresta a vivere probabilmente una nuova era. Il filo conduttore resta però sempre lo stesso e si raffigura in Danilo Pizi. Il presidente/direttore generale, che a marzo aveva scosso l'ambiente dichiarando di voler lasciare, resta invece al suo posto con ambizioni rinnovate. Il deus ex machina della realtà biancorossa spiega nel dettaglio il nuovo progetto societario.
Presidente, perché questa scelta del cambio di denominazione?
"Mi chiami Direttore, non sono un presidente. Più che una scelta è quasi un obbligo visto le circostanze che si sono venute a creare, è un tentativo che voglio fare per valutare se in un territorio come Ardea vale ancora la pena fare calcio importante. Il calcio sta attraversando un momento delicato sia a livello economico che tecnico, basti guardare i risultati a livello nazionale per capirlo, e non è una frase fatta ma la realtà dei fatti, come in tutte le cose se non funzionano dal basso i risultati in alto non arriveranno mai. Ardea ha avuto la propria squadra, il Nuova Florida Calcio, che milita nella quarta serie italiana da quattro anni a questa parte, e non c’è mai stato come anche nelle categorie precedenti un avvicinamento da parte né dei cittadini né di imprenditori locali, un menefreghismo allo stato puro, un senso di appartenenza inesistente e la domanda che mi sono posto è stata, forse perché ci chiamiamo Nuova Florida e non rappresentiamo il paese? E allora proviamo a coinvolgere il paese intero e vediamo cosa succede, ecco perché si è deciso di cambiare nome".
E qualora la situazione non cambiasse?
"Cosa molto probabile ma la speranza è l’ultima a morire, e se dovesse accadere si faranno le giuste valutazioni che non sono poche, dallo svolgimento solo del settore giovanile, allo strutturarsi di giovani per svolgere il campionato di serie D e di altre che mi tengo per me".
Possiamo dire che non è solo un problema che ha Ardea ma bensì di tutta la Regione Lazio?
"Certo e condivido pienamente, a prescindere che nel Lazio non esiste una e dico una società che ha a disposizione uno stadio che può permettergli di disputare un campionato di Lega Pro e a mala pena possono quello di serie D, a differenza però che almeno le gradinate esistenti si riempiono e perlomeno hanno la maggior parte di loro la partecipazione di imprenditori locali che sono appassionati, qui ad Ardea oltre che ai cittadini gli imprenditori neanche il Bar storico si rende partecipe e devi chiedergli se puoi affissare la locandina" (ride ndr).
Si è parlato molto della partecipazione e del senso di appartenenza. A livello tecnico come vede la situazione?
"A livello tecnico parlano i fatti, quattro anni di Serie D con tre salvezze e un secondo posto con annessi playoff, tutto grazie ad un lavoro certosino che facciamo da anni, con giovani in rosa che ogni anno riusciamo a metterli sia in condizione di prospettiva futura che immediata, tutto ciò con cifre economiche nella metà media che spendono la maggior parte delle società di serie D e di qualche Eccellenza che svolge un campionato per vincere. Tecnicamente non ho nulla da rimproverare e rimproverarmi, ho sempre detto che con un budget importante a disposizione potrei far felici molti presidenti".
Un'ultima domanda, cosa chiede e cosa vuole per il futuro?
"Bella domanda, quello che voglio fortunatamente già lo so, ed è quello di disputare i prossimi anni la Serie D con molti giovani, come già ho detto anche nel comunicato una rosa di 18/19 giovani under e 4/5 over, lavorare con i giovani in questo campionato esalta ancor di più le doti che questa società ha, sarebbe bellissimo crearsi con gli anni una realtà che valorizzi solo giovani e faccia da trampolino per il professionismo. Credo nei giovani e sono convinto che possano ottenere lo stesso risultato di una classica rosa che si è sempre formata. Cosa chiedo invece? Chiedo che questo appena detto si realizzi!"
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