Le 5 verità di Tivoli-Real: Aquila senza idee, Gianni è stato la chiave

Brutto da dire, ma è proprio così. L’impressione netta della sfida per i tiburtini è senza ombra di dubbio la grande mancanza d’idee dalla metà campo in su. Un verdetto pesantissimo, dai tratti amari, ma che racchiude in maniera perfetta i novanta minuti dell’Olindo Galli. Perché se dopo lo svantaggio iniziale, i ragazzi di Pascucci hanno saputo reagire d’inerzia, trovando anche il pari, poi nella ripresa questa ritrovata serenità – almeno apparante – si è dissolta completamente nel nulla, lasciando molti dubbi. Sia a dei tifosi in chiara contestazione per la prestazione offerta dagli amaranto blu, scarichi, non sempre presenti e continui durante il gioco. La constatazione peggiore è quella maturata durante i secondi 45’, palcoscenico che ha visto gli avversari di giornata imporsi, di fronte ad una Tivoli invece quasi senza mordente, o meglio veramente in difficoltà una volta subiti i gol. La reazione di Traditi e compagni non c’è stata quasi mai stata, se non tramite le sportellate là davanti di un inesauribile Maurizi, a cui ha fatto eco solo l’estro dell’arciere De Marco, subito a referto al suo ritorno. Un copione che di certo mette preoccupazione, e a pagarne le conseguenze dovrebbe esser proprio chi sta al timone, visto che la produzione di gioco, la definizione di un’identità parte sempre da lì, dal ruolo dell’allenatore, ovvero da Carlo Pascucci. Per il tecnico potrebbe esser fatale l’ultimo ko, ed il futuro è ancora incerto.

Tivoli, il ko col Real non va giù. Si va verso l'esonero di Pascucci?

Per il tecnico dei tiburtini dovrebbe esser fatale la sconfitta di ieri al Galli, che potrebbe aver ospitato la sua ultima panchina