L'INTERVISTA
Luigi Bianchi: "Viareggio Cup, emozione indescrivibile. Ringrazio il Cassino"
Grazie ad un'annata esaltante con il Cassino in Serie D si è meritato la convocazione del CT Giannichedda per la Viareggio Cup, esordendo addirittura con una tripletta. Stiamo parlando di Luigi Bianchi, attaccante classe 2005, che in questa stagione si è ritagliato un ruolo da protagonista con la maglia della sua città. "Per me la chiamata in Nazionale ha rappresentato un'emozione difficilmente spiegabile a parole - racconta l'attaccante del Cassino - E' una grande soddisfazione personale partecipare ad un torneo così importante come quello di Viareggio. Significa che sto lavorando bene con la mia squadra. Qui avrò l'opportunità, insieme a tanti altri ragazzi forti, di mettermi ancora più in luce". Nella giornata di ieri la Rappresentativa ha rifilato un poker agli spagnoli della Jòvenes Promesas. "Abbiamo affrontato una squadra molto chiusa, per questo siamo stati bravi a renderla facile. La mia tripletta? Speravo di dare un contributo alla squadra, ma di certo non mi sarei mai immaginato un esordio così bello. Merito soprattutto dei miei nuovi compagni che mi hanno messo subito a mio agio, permettendomi di ritrovarmi più volte davanti alla porta. L'obiettivo è di superare il girone senza porci limiti." Così invece sulla sua stagione con la maglia del Cassino. "Siamo secondi e c'è grande entusiasmo, sia nello spogliatoio che in città e di questo ne siamo molto felici. Sono riuscito a segnare 3 gol: uno alla Cynthialbalonga, poi al Flaminia e quello alla Cavese che per me è stato il più importante, visto che è risultato decisivo per ottenere la vittoria. Il segreto è il gruppo che è molto unito. Ci tengo in particolar modo a ringraziare mister Carcione che ha sempre creduto in me, contribuendo alla mia crescita calcistica ed umana. Con lui ho esordito in prima squadra 2 anni fa con il Lattedolce. Mi dice sempre di ricordarmi da dove sono venuto e io non posso che esserne riconoscente, dato che se mi trovo qui in Nazionale il merito è anche il suo. In attacco nella prima parte di stagione ero affiancato da Ingretolli (ora in forza al Roma City), che mi ha aiutato molto e per me è stato una sorta di fratello maggiore. Ora ci sono Abreu e D'Angelo con cui mi trovo altrettanto bene: due giocatori molto forti che mi danno consigli stimolandomi a fare sempre meglio. Il mio sogno? Sicuramente è quello di diventare un calciatore professionista. So che non sarà semplice, l'importante è restare coi piedi per terra e continuare a lavorare giorno dopo giorno"