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06 Novembre 2024
Roberto Di Paolo, ex presidente dell'Ostiamare (foto©Ostiamare)
"È arrivato il momento di dire basta, mi dimetto". Esordisce così il Presidente Roberto Di Paolo nella conferenza stampa convocata per chiarire la "vicenda Anco Marzio". Una storia infinita ma che, almeno per quanto riguarda l'attuale proprietà dell'Ostiamare, sembra ormai arrivata ai titoli di coda: "Per me Ostia finisce qui - ha esordito Di Paolo -. Sono 3 anni che combatto per riaprire questo campo. Uno sforzo del genere non l’avevo mai fatto in vita mia. Sono stato truffato e mi sento truffato da parte del comune. Una cosa del genere è inverosimile. Fino ad ora mi aveva portato avanti l’amore per questo sport e per questa squadra ma ora sono ai titoli di coda. Sono disgustato. Ho fatto tutto ciò che era in mio potere, andando magari anche oltre quelli che sono i normali obblighi che spetterebbero ad un privato. In questi anni ho dovuto far fronte mio malgrado ad una situazione figlia di un passato che non mi appartiene ma che per il bene dell'Ostiamare ho cercato di indirizzare verso un futuro che vedesse questo club ai vertici. L'impianto ereditato, con tutte le ormai tristemente note problematiche sono però diventate un fardello troppo grande per me e perciò mi dimetto dal ruolo di Presidente. Adesso è doveroso che tutte le parti, a partire dal Comune di Roma, ricoprano un ruolo attivo nella risoluzione di una vicenda divenuta insostenibile per un solo imprenditore che, ripeto, non ha mai lesinato sforzi economici e risorse. Quando si parla di Ostiamare, nelle istituzioni viene sempre rimarcato il patrimonio che questa società rappresenta per il territorio. Se è davvero così ognuno ora faccia la sua parte per salvarla".
Energie, quelle della proprietà, dilapidate in un percorso che l'ing. Filippo Palombini ha riassunto in apertura di conferenza: "Questo stadio verrà chiuso per abusivismo, attività che non riguarda la gestione Di Paolo. È una situazione che va avanti da 15 anni. All’epoca, l’ex concessionario presentò un progetto in comune, il quale fece una parte di opere che sono tutt’ora autorizzate, come i campi, e realizzò un’altra parte di opere, in attesa che il comune desse l’ok, in via provvisoria (spogliatoi, tribune, ecc. ndr). Nel corso di questi anni nessuno si è accorto di niente, l’impianto è rimasto fruibile come se nulla fosse. In ogni caso, secondo la pubblica amministrazione, questi abusi sono insanabili. Successivamente, quindi, è stato proposto all’amministrazione di sanare gli immobili abusivi ma il presidente fu stoppato. Così Di Paolo propose di mettersi in proprio ma sarebbero venuti a mancare continuità per quanto riguarda le attività e un cronoprogramma economicamente sostenibile. Bisogna però tenere conto che la concessione attuale non rinnovabile scade nel 2031. A marzo presentammo il progetto, a giugno ci fu la famosa conferenza stampa con l’assessore Onorato nella quale annunciamo che in settembre sarebbe potuto ritornare il pubblico. Il problema è stata la poca chiarezza da parte della pubblica amministrazione. Secondo quest’ultima, il presidente Di Paolo avrebbe dovuto prima demolire tutte le irregolarità per poi attendere l’approvazione del progetto. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso".
Quale futuro ora per l'Ostiamare? "Come fa un magistrato a non prendere visione di una cosa del genere? Sono da 35 anni nel mondo del calcio, ma quello che è stato fatto a me non l’ho mai visto. In questa vicenda c’è di tutto, dalla truffa alla corruzione. In questi anni anni ho digerito sul campo sconfitte cocenti, così come ho gioito per incredibili vittorie e trionfi sportivi, ma se c'è un aspetto di cui vado ancora più fiero è stata la capacità di mantenere sempre la parola data. Ecco perché ci tengo a dire che, anche se da oggi non sarò più il presidente, fino al 30 siugno tutti gli impegni presi saranno onorati e sarà il Direttore Ettore Placidi ora a farsi carico della responsabilità di guidare il club. Dopo quella data però, se lo stato delle cose sarà quello attuale, dovranno essere altri ad erigersi a difesa di questo patrimonio proprio così come ho fatto io in questi anni. Gli occhi me li ha aperti l’assessore Onorato, perché due mesi prima dell’acquisto dell’impianto mi arrivò una PEC nella quale si diceva che si doveva chiudere tutto. Qui si è fatto di tutto ma nessuno ha mai messo bocca. C’è qualcosa che non va. Io mi chiedo come si fa a prendere i soldi da un privato, quando l’impianto è abusivo? Tutto quello che sto dicendo è documentato dalle carte, non mi sto inventando nulla. Settimana prossima consegnerò l’impianto al sindaco, che ora deve occuparsi della situazione. Del municipio la prima persona che ho incontrato è stato il presidente Falconi. Ci tengo a ringraziare soprattutto i consiglieri Aguzzetti e Picca, rimasti sempre vicini all’Ostiamare".
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