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L'intervista

Caso Albenga, a pagare sono i giocatori.
Di Porto: "Difficile da commentare"

Il giovane centrocampista ex Lazio ha raccontato la caotica situazione vissuta dal club ligure

26 Febbraio 2025

Caso Albenga, a pagare sono i giocatori. Di Porto: "Difficile da commentare"

Daniele Di Porto (Foto © Torrisi)

Spesso ci ritroviamo a parlare di quanto i giovani abbiano bisogno di farsi le ossa nei campionati dilettantistici, sottolineando come il calcio dei grandi possa essere più formativo per un talento in rampa di lancio. Tutto questo dando per scontato che i ragazzi abbiano la possibilità di lavorare serenamente, concentrandosi unicamente su ciò che accade all'interno del rettangolo verde. Purtroppo non è sempre così, e l'instabilità economica di alcune realtà può certamente limitare la crescita di un singolo come accaduto in questa stagione a Daniele Di Porto, centrocampista classe 2005 ex Lazio che, dopo l'esperienza con la Primavera del Cosenza, ha scelto di scelto di sposare il progetto dell'Albenga, ignaro del caos finanziario che ha portato al fallimento il club ligure. 

Partiamo dalla fine, traccia un bilancio di questa stagione purtroppo terminata anzi tempo. Sensazioni, ricordi, emozioni, dispiaceri…

"Stagione incredibile in tutti i sensi. Viene difficile anche commentarla. Sono andato ad Albenga perché finita la Primavera a Cosenza ho sentito che era arrivato il momento di provare il calcio dei grandi. L’inizio è stato bellissimo, ho conosciuto il Mister Mariotti veramente un grande allenatore ed un gruppo eccezionale fatto di calciatori esperti che però sono stati subito molto vicini a noi giovani. Quello che è successo dopo è scritto ovunque e non c’è bisogno di raccontarlo nuovamente, aggiungo solo la grande sofferenza che ho provato quando ho dovuto salutare quei ragazzi con i quali condividevo lo spogliatoio. Mi mancano molto anche adesso. Personalmente ho giocato, ho giocato tanto anche indossando la fascia di capitano di un club con così tanta storia, ne sono orgoglioso di questo, peccato per tutto il resto. Non si doveva finire così, le mie sono sensazioni contrastanti, soddisfatto per alcune cose che ho fatto vedere di me, felice perché tanta gente ad Albenga mi ha mostrato stima e affetto, ma è stata dura. Spero serva per la mia crescita personale e da calciatore".

Ti senti di dire qualcosa a qualcuno?

"Dovrei dire tante cose a qualcuno (sbuffa, ndr) ma per il momento è meglio tacere, ti ripeto che ai miei compagni dell’Albenga dico solo GRAZIE e VI VOGLIO BENE, nessuno toglierà dai miei ricordi i pomeriggi e le serate trascorse con loro, la sofferenza ci ha unito molto. Un pensiero lo dedico ai tifosi dell’Albenga questo si, sono così appassionati e così vicini alla squadra che è un dispiacere enorme sapere quello che stanno passando. Sono tifosi di categoria superiore e invece chissà da dove dovranno ricominciare, il calcio è veramente ingiusto".

Dopo il cammino nelle giovanili della Lazio, nonostante tutto sei riuscito a ritagliarti il tuo spazio. Ora questo stop che non ci voleva, cosa desideri dal futuro?

"Si dopo la Lazio sono arrivato a Cosenza, ma non vorrei dimenticare prima il Benevento, una società bellissima, organizzatissima nella quale sono stato veramente bene, peccato per il COVID altrimenti chissà, magari sarei ancora la, insieme al mio amico Francescotti. Ho sempre avuto dei mister molto bravi che mi hanno insegnato molto, non posso non ricordare Mister Gonini con il quale ho iniziato, poi Mister D’Urso e Terlizzi alla Lazio, diversi ma bravi bravi tutti e due e non vorrei dimenticare Mister Fusaro a Benevento che sono contento di vedere quanto bene stia facendo. E’ bravissimo anche lui. Poi ho fatto tre mesi con Mister Mariotti e qui posso solamente alzarmi in piedi e dire “mamma mia tanta roba”.
Si lo stop non ci voleva, ma sono certo di aver fatto cose buone quest’anno e quindi spero di tornare presto in campo, adesso aspettiamo e speriamo che la Federazione ci dia lo svincolo e poi vediamo dove ripartire. Non mancano molte partite alla fine della stagione e non so dirti se tornerò subito in campo o aspetterò l’inizio della prossima. Ora mi sto allenando da solo, è un po' triste ma cerco sempre di vedere l’aspetto positivo delle cose, caratterialmente sono molto più forte di prima".

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