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Focus
27 Febbraio 2025
Aimone Calì (Foto ©De Cesaris)
Nove anni dopo l'edizione che ha visto trionfare il Fondi, il Guidonia Montecelio regala al calcio laziale un'altra finale di Coppa Italia Serie D. Nell'ormai lontano 2016 il Fondi di Mariani alzava il trofeo al termine della lotteria dei calci di rigore (terminata 3-4) contro l'OltrepoVoghera. Come un ciclo che si chiude o forse un segno del destino sono stati proprio i tiri dagli undici metri a segnare l'inizio di questo percorso, che avrà come ultimo atto la finale contro il Ravenna il 12 marzo allo Stadio Bonolis di Teramo. La squadra di Ciro Ginestra ha infatti vinto i primi due turni, contro Cassino e C.O.S, sempre al termine dei tiri dal dischetto. Agli ottavi di finale il Guidonia ha poi travolto l'Aquila con il risultato finale di 4 a 0, lo stesso punteggio con cui il Fondi nel 2016 eliminò l'Aversa Normanna. Una volta superato l'ostacolo rappresentato dal Livorno con un 2 a 3, grazie alla doppietta di Simone Maurizi i rossoblù hanno steso il Martina nella gara di ritorno. Dopo lo 0 a 0 dell'andata che aveva dato vita ad una gara equilibrata, Mastrantonio, Spinosa, Calì e la doppietta di Tounkara non hanno lasciato spazio alla squadra pugliese. Il Guidonia si è regalata dunque una storica finale in una stagione che ha ancora molto da dire: in campionato, infatti, gli uomini di Ginestra sono ancora in lotta per il primo posto occupato ora da Cassino e Gelbison, distante tre punti. Di fronte a se troverà il Ravenna di Marco Marchionni, secondo nel girone D e come il Guidonia alla sua prima finale di Coppa Italia.
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