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Sogno Elite: la versatilità del Sansa di Del Beato

Il team di Roma Nord ha impressionato per il suo gioco e per i tanti ragazzi che hanno calcato il campo a turno

29 Gennaio 2016

Il Sansa al completo

Il Sansa al completo

La parola chiave, è il gioco. Quella del Sansa è una rosa ben amalgamata, in cui giocano tutti, uniti verso l’obiettivo. Fin qui, nulla di unico nel suo genere. Quello che distingue davvero il Sansa campione d’inverno è l’organizzazione, come ci spiega il tecnico Danilo Del Beato: “Ho notato che siamo l’unica squadra del girone a prestare particolare attenzione alla preparazione tattica. Noi vogliamo giocare a calcio, questo significa palla a terra, a cominciare dal portiere, e tutti gli undici devono essere coinvolti nella manovra collettiva. Modulo? Questo è il nostro punto di forza: la versatilità. Cambiamo spesso faccia a partita in corso, passando da un 3-5-2 a un 4-3-3 per esempio. E’ chiaro che alcuni nostri elementi spiccano sugli altri, ma facendo veramente un gioco di squadra, tutti vengono valorizzati” Gli esempi di quanto detto da mister Del Beato non mancano di certo, come la partita con l’Atletico Fidene, che ha visto le squadre andare zero a zero negli spogliatoi, per poi assistere alla vittoria di un Sansa modificato nell’assetto a inizio ripresa. “Una volta mi è capitato di assistere a un’azione partita con giro palla tra i difensori: serie di tre passaggi e tap-in in goal. Un’azione di questo tipo mette da parte le individualità, è frutto del lavoro di tutta la squadra.” Un Sansa che brilla di luce collettiva dunque, senza trascinatori, bensì di undici ingranaggi che girano in modo ottimale. Undici, ma non solo: “Nonostante la nostra posizione in alta classifica, cerchiamo sempre di far giocare tutti, sfruttando in ogni gara i sette cambi a disposizione nel tentativo di far entrare ogni ragazzo nel momento più opportuno, quando potrebbe sfruttare al meglio le proprie capacità.

Il Sansa al completo

Una rivale importante del Sansa è, senza troppo bisogno di precisarlo, la Lupa Roma, attualmente prima in classifica dopo la prima di ritorno. Nell’ultima d’andata, invece, il Sansa ha avuto il merito e la soddisfazioni di sconfiggerla 2-1, strappandole così dalle mani il titolo di campione d’inverno: “La Lupa Roma è una società dagli standard elevati, questo è chiaro. Tutti i suoi ragazzi, dall’uno al venti, sono tecnicamente molto preparati. La vittoria nello scontro diretto? La loro superiorità tecnica è emersa in partita; noi, però, abbiamo vinto con il gioco. Credo che quella sia stata la gara che mi abbia dato più soddisfazione, anche se nel corso del girone d’andata ci sono state ben sette partite in cui siamo risuciti a recuperare un iniziale svantaggio.” Ed effettivamente così è stato per il Sansa, che tuttavia ha rischiato nel corso del secondo spezzone d’andata. Dopo infatti le prime sei vittorie consecutive (di cui le prime cinque ottenute mantenendo la propria porta inviolata) sono seguiti tre pareggi di fila. Più nello specifico, dalla vittoria in sesta giornata con l’Atletico Fidene in poi, è stato subito almeno un goal a partita. “Dopo il buon inizio abbiamo optato per una fase di sperimentazione contro squadre, sulla carta, più abbordabili. La delusione maggiore? Probabilmente il pareggio con la Spes Montesacro. Eravamo andati subito in vantaggio, eppure ci siamo persi, subendo ben tre goal. Alla fine siamo riusciti a pareggiare, ma è stata una brutta gara, non eravamo presenti con la testa.” Ora il Sansa non deve far altro che continuare sulla stessa rotta, magari con qualche pareggio in meno (quattro, il totale sinora): “Adesso conosciamo tutte le squadre del girone. Dobbiamo andare avanti consapevoli della nostra forza, senza ripetere gli errori del passato.”

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