lo speciale/16

Sogno Elite: Giardinetti, regina con il gioco di squadra

Malgrado l’assenza di un gran divario con le inseguitrici, la squadra di Antonio Dari ha meritato il titolo d’inverno

Straordinaria per la sua ordinarietà. E’ il Giardinetti, una squadra che, pur dimostrandosi nella norma, è riuscita a compiere un cammino di tutto rispetto, chiudendo il girone d’andata in testa alla classifica. Una squadra non inarrestabile, che ha sofferto una sconfitta (nello scontro diretto con il Centro Calcio Rossonero) e qualche pareggio contro avversari abbordabili. I numeri? Anche quelli nella media: 38 goal fatti (uno in più rispetto alla seconda in classifica) e 9 subiti (due in più rispetto alla miglior difesa del girone, la Pro Calcio Tor Sapienza, attualmente quarta del raggruppamento). Sono proprio questi dati a mostrarci l’aspetto più lodevole del gruppo Giardinetti: una grande unità d’intenti e la determinazione per raggiungere l’obiettivo, con la consapevolezza di non avere ampio margine qualitativo sopra le rivali.


Può gioire del raggiungimento del titolo d’inverno il tecnico Antonio Dari: “La soddisfazione è grande, soprattutto ora che abbiamo visto e conosciuto tutte le squadre partecipanti: alcune bene attrezzate, altre provviste di bravi allenatori. In questo girone d’andata ho visto i ragazzi crescere molto sotto l’aspetto del temperamento e dello spirito di sacrificio: prima molti avevano ancora una mentalità da scuola calcio, più bambinesca, ora li vedo accettare le scelte con maturità. Sì, credo che l’aspetto del loro sviluppo che più inorgoglisce sia proprio quello del lato umano. Il nostro punto di forza? Il collettivo, senza dubbio. Noi non abbiamo delle individualità che risaltano sulla media, cosa di cui invece molti dei nostri avversari sono provvisti. Nessuno tra i nostri spezza gli equilibri della partita da solo; scendiamo in campo da squadra.” E come squadra, il Giardinetti va in goal: “In attacco non abbiamo tecnicamente un attaccante di ruolo, un cannoniere. Credo che dall’inizio dell’anno siamo andati a segnare con dieci giocatori differenti. Questa naturalmente è un’arma a doppio taglio: vero è che così abbiamo molte soluzioni in più, però…” Però chiaramente, concluderemmo noi, nel caso in cui una partita non vada come dovrebbe, alla squadra potrebbe mancare il gesto risolutore. “Così è successo in alcune partite infatti.” Accorda Dari, riferendosi alle uniche tre delusioni del girone d’andata. “La sconfitta con il Centro Calcio Rossonero, ritengo sia stata decisa da due episodi abilmente sfruttati dai nostri avversari, che sono stati bravi poi a gestire sino alla fine. Però, ci tengo a precisare che i valori espressi sul campo in quella partita sono stati assolutamente simili. Il pareggio con il Tor Sapienza (3-3, ndr) è stato frutto di nostri errori individuali e anche di qualcuno mio. Lo zero a zero con la Lupa Castelli? Il terreno era in pessime condizioni, non siamo riusciti a finalizzare.” Idee chiare per quanto riguarda l’utilizzo dei moduli in campo: “Cerco sempre di facilitarne l’esecuzione e l’apprendimento ai miei ragazzi. Preferisco utilizzare moduli più semplici e immediati come il 4-4-2, il 4-4-1-1 o il 4-2-3-1. Ci adattiamo, a seconda della situazione. Dove dobbiamo migliorare? La tecnica individuale, sicuramente. Dobbiamo continuare il percorso di crescita che abbiamo iniziato.”

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