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Provinciali
02 Marzo 2016
Massimo Dolci, tecnico del Castelverde
Parlare di girone C, significa fare un riferimento obbligato al Castelverde, squadra prima in classifica, ad oggi con cinque punti di vantaggio sulla seconda, la CSV Breda. Nel corso di diciassette giornate, il gruppo allenato da Massimo Dolci è stato capace di strappare i tre punti per ben sedici volte; l’unica gara che manca all’appello è la seconda d’andata, disputata, non a caso, proprio con la rivale Breda, persa per 3-5. Da allora però le cose sono cambiate radicalmente in casa Castelverde: quindici successi consecutivi, una sequenza da far paura, fra cui spicca, ed impossibile non notarlo, il trionfo al ritorno con la seconda forza Breda, dove è arrivata la vendetta in trasferta, strappata per 0-4. Può essere soddisfatto di quanto sinora compiuto il tecnico Dolci: “Fin qui posso dirmi contento e orgoglioso per quello che hanno fatto i ragazzi. Come ho detto anche a loro, però, non è finita. Per ora non abbiamo vinto proprio nulla. Dobbiamo vivere partita dopo partita. Chi siamo? Ci descriverei come una squadra votata all’attacco, che può far affidamento su degli interpreti veloci. Inoltre abbiamo trovato una nostra dimensione solida anche nelle retrovie, grazie ai nostri due centrali. L’unica sconfitta? Con il Breda mi prendo delle colpe, ho compiuto delle scelte tecniche errate e anche se in corso d’opera stavamo recuperando la gara, mi sono reso conto che nell’agonistica deve giocare chi è più pronto, non c’è altra scelta possibile. Da quella gara, abbiamo capito molte cose, siamo riusciti a perfezionarci. Non a caso, al ritorno siamo riusciti a strappare un’importante vittoria per 0-4, frutto di una grande preparazione ed impegno. Conoscevamo i nostri avversari, sapevamo come potevamo metterli in difficoltà.” Nonostante la striscia di successi, Dolci vuole mantenere i piedi per terra, perché le insidie sono comunque dietro l’angolo: “Tutte le squadre ora ci conoscono e vogliono fare bella figura contro di noi. Vedo i miei ragazzi guardare la classifica delle avversarie, ma non possiamo permettercelo. Dobbiamo entrare nell’ottica che quelle che ci restano da giocare sono otto finali. Questo è il rischio maggiore: iniziare a sottovalutare le altre squadre. Dobbiamo impedirlo.” Il tecnico tiene le redini del gruppo dall’anno scorso, sorge spontaneo dunque il quesito su quale ragazzo l’abbia stupito di più per evoluzione: “Mi hanno sorpreso alcuni giocatori nuovi, apparsi sottotono durante la preparazione e poi cresciuti a dismisura: De Carolis, Raidic, Botticelli: sono alcuni esempi di grandi sviluppi, divenuti ormai punto di riferimento per i compagni. Non posso non citare poi Shala, che ha totalizzato venti goal da esterno d’attacco.”
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