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L'intervista

Certosa, Torretti: "Salvezza difficile, ma lotteremo"

Parla il nuovo tecnico; abituato ormai a salvare le squadre da situazioni complesse ,è pronto a lanciarsi in questa sfida

29 Marzo 2016

Stefano Torretti, tecnico del Certosa

Stefano Torretti, tecnico del Certosa

Stefano Torretti, tecnico del Certosa

La storia del Certosa è quella di una squadra in procinto di rimettersi continuamente in piedi, per poi crollare su se stessa. Dopo un inizio difficile, sotto la guida del tecnico Ferrari, la formazione è passata nelle mani di Alessio Ottobrini che è riuscito a rimetterla sui giusti binari, trovando il culmine del successo con la vittoria sul Savio al Vianello ed il pareggio con il Tor di Quinto. A seguire, il girone di ritorno, estremamente più avido di risultati: pareggio, sconfitta, pareggio sconfitta e così via, una sequenza infinita di risultati frustranti, che hanno fatto precipitare il Certosa nel mezzo della lotta per la salvezza. Prima della pausa per le festività pasquali, la società ha deciso di cambiare ancora timoniere, affidando la squadra a Stefano Torretti, personalità già interna al mondo Certosa. Dopo un’iniziale presentazione, scherziamo con il nuovo tecnico, dandogli l’appellativo di “salvatore”.  Ci ride su, mister Torretti, consapevole di ciò che in passato gli è riuscito piuttosto bene. Nel corso degli ultimi due anni, infatti, gli è stato chiesto di lasciare le sue squadre (sempre in Via di Centocelle), a buon punto in classifica, per prendere sotto la sua ala protettiva quelle più in difficoltà, senza mai fallire, sinora, la “missione”.  Nel corso dell’annata 2013-2014 ha salvato i Giovanissimi classe ’99 ai play-out, mentre in quella successiva (chiamato sempre a poche giornate dalla fine) ha mantenuto la categoria alla guida degli Allievi. L’obiettivo per questo terzo anno di seguito come “soccorritore dell’ultimo minuto” non può che essere uno: il tre su tre, a prescindere dalla novità dell’esperienza per lui, mai sulla panchina di ragazzi così giovani: “Come sempre, sarà una bella avventura anche se credo che questa sarà, rispetto alle prime due, la più complessa. Sei giornate restanti, un punto di margine sulla zona retrocessione, un calendario difficile: condizioni sfavorevoli. Tutto sommato però, i ragazzi ci credono e io posso Image titlegià dire di credere in loro.” Per ora Torretti ha visto i suoi all’opera in una gara ufficiale di campionato solo al suo esordio prepasquale con la Totti Soccer School, gara terminata 1-1: “Un punto da vedere come un bicchiere mezzo pieno. Abbiamo provato a fare la nostra partita, sono sicuro che con un 30% d’intensità in più avremmo vinto.” Proprio l’intensità è la parola chiave della mentalità che Torretti vorrebbe imprimere nelle sue squadre: “Per me è la cosa che conta maggiormente in questo sport. Certo, la qualità è importante, se c’è ben venga, ma alla lunga vince chi corre e suda di più. Questo è l’aspetto che curo con maggiore attenzione. La squadra? Ci sono dei buoni elementi in ciascun reparto, paghiamo un po’ solo sotto l’aspetto della struttura fisica. li vedo combattivi e desiderosi di lottare sino alla fine. E’ un gruppo che all’andata ha fatto bene, poi è crollato nel girone di ritorno: quando c’è una sequenza così ripetitiva nei risultati conquistati (un punto ogni due giornate,ndr) è chiaro che manca qualcosa, in questo caso il goal.” Ora, ad attendere il Certosa ci sarà una volata finale estremamente complessa. Accademia Calcio, Savio, Vigili Urbani, Romulea, Ostiamare, Ladispoli: chiunque tremerebbe: “Una serie di gare proibitive sulla carta, ma mi piace pensare che nel calcio tutto è difficile e niente è impossibile. Vedremo. A noi servono assolutamente punti nelle prossime partite, a cominciare con quella con l’Accademia. Un’ottima squadra, conosco il suo tecnico. Lotteremo per salvarci.”

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