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L'intervista
04 Maggio 2016
Andrea Marini
L'Accademia è, con ogni probabilità, fuori dai play-off. Quelle finali in cui aveva creduto, a cui si era avvicinata così tanto, dopo la vittoria sul Vigili Urbani e la contemporanea caduta del Tor di Quinto con l'Ostiamare. Proprio i rossoblu, rivali sino all'ultimo per la conquista del terzo posto, nell'ultimo weekend sono riusciti a dare concretezza al sorpasso: un'ipotesi che sino a una settimana fa, alla luce del calendario, sembrava estremamente improbabile. Giornata caratterizzata da molteplici errori arbitrali, la penultima, che ha visto un Tor di Quinto prevalere sulla Fortitudo (rispettando pienamente il pronostico) e, incredibilmente, un'Accademia cadere all'ultimo minuto di gioco sulla dura terra delSan Gabriele, sconfitta dal Massimina 2-1. Campionato finito per i ragazzi di Marini? Probabile. Con due punti a divederli dai giocatori del Testa, sarà necessario non solo vincere l'ultima contro una disperata (e arrabbiata) Fortitudo, ma anche tifare per quella che sarebbe una formidabile impresa della Totti Soccer School, in gara proprio con il Tor di Quinto. “Può succedere di tutto, manca ancora una giornata. Noi dovremo essere concentrati, viste anche le diverse assenze, ma diciamo che non dipenderà da noi l'esito finale della lotta per il terzo posto. Non dipende da noi da un po' di tempo.” Sono le parole di un amareggiato Andrea Marini, tecnico dell'Accademia Calcio Roma. Gli chiediamo come ha reagito la squadra alla beffa di sabato con il Massimina, costata, probabilmente, la stagione: “Non possiamo allenare ciò che non dipende da noi. Ci siamo fatti una risata, abbiamo visto insieme gli errori compiuti in partita serenamente, nulla di più. Delusioni nel corso del campionato? Posso anche star qua a rimuginare, a immaginare cosa sarebbe successo se avessi compiuto scelte diverse e così via. Ma il passato è passato: quel che resta, di certo, è la grande stagione compiuta da questi ragazzi. Il ricordo più bello che conservo, la partita che mi ha fatto capire che potevamo concretamente lottare per i play-off, è stata la sconfitta di ritorno con il Savio. Gara splendida per difficoltà, qualità del gioco, intensità. Abbiamo saputo soffrire, nonostante sei assenze importanti: ci ha mostrato il nostro valore. Il pareggio con la Roma? Ne è uscito un punto inaspettato, importante giusto perché è quello che ci ha permesso di stare un passo in avanti rispetto al Tor di Quinto. Ma, ripeto, la sconfitta con il Savio è stata più importante: ricordo che al termine della sfida piangevano tutti i miei ragazzi: nessuno escluso.” Inevitabile dunque parlare della grande rivale, la nemesi agonistica di questa stagione per l'Accademia: il Tor di Quinto e del rapporto fra le due, tra luci ed ombre. “Avere due squadre in lotta per i play-off ha portato a una grande rivalità, gestita con grande sportività dai ragazzi di entrambe le compagini. Nulla da dire su di loro, siamo noi grandi, alle volte, a doverci prendere maggiori responsabilità, dentro e fuori dal campo. Mi dispiace, io proprio non riesco a spiegarmi come mai, perché la rivalità, che potrebbe essere bella e sana, debba uscire fuori dalle regole, dai giusti canoni. E' una situazione che non fa bene a nessuno. Mi viene in mente l'ultima volta in cui ci siamo incrociati sul campo: penso che ogni tanto sarebbe bello sentire l'ammissione di certi
errori, ricevere una stretta di mano o una pacca sulla spalla, prima di lasciarsi andare ad esultanze, a mio avviso, poco rispettose visti gli eventi. Credo che la priorità, per tutti questi motivi, sia l'imparare a vincere, prima che a perdere. Il Tor di Quinto ha dalla sua parte una grande storia e, di conseguenza, una certa forza. L'Accademia è una realtà in rapida ascesa: spero che un domani potremmo sfidarci e giocare partite finalmente alla pari. Gli episodi? Sinceramente non credo ci sia bisogno di parlarne ulteriormente: voi di Gazzetta Regionale avete già detto tutto su questo.” Parlando infine con mister Marini riguardo l'ultima gara giocata, la disfatta contro un buon Massimina in cui però si sono viste delle gravi leggerezze arbitrali, il tecnico desidera aggiungere: “Credo che quando si parli di arbitri e rispetto, il rapporto non possa essere unilaterale. Ricordo la pessima prestazione del direttore di gara nella nostra sfida con il Certosa; ma rammento anche il suo pentimento al termine del match, le sue scuse. E a quel punto l'ho apprezzato davvero. Ma assistere, dopo la sfida con il Massimina, ai miei ragazzi in lacrime di fronte a un arbitro che, seppur sbagliando, reagisce ridendo con serenità, è un fatto che fa male e lascia l'amaro in bocca.”
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