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Lo speciale
10 Maggio 2016
(Foto©DelGobbo)
Lo avevamo detto, all'alba dell'anno nuovo, che qualcosa era cambiato, che la squadra rossoblu sembrava essersi scrollata i dubbi e i tentennamenti iniziali di dosso. Abbiamo assistito a un Tor di Quinto dalla veste rinnovata, consapevole di sé e vigoroso: non più quello sospeso a metà tra l'efficacia e il sonno, quello visto con il Rieti al Testa, per intenderci. I punti di distacco dalla vetta, però, erano numerosi a inizio 2016. Nonostante lo stuzzicante pensiero di una gloriosa rimonta, l'ipotesi di vedere la squadra Almanza appaiata per destino all'Ostiamare, anch'essa risorta dalle proprie ceneri eppure estromessa dalla corsa alle finali, era la più probabile. E invece no. Mantenendo salda una continuità di rendimento (mancata nel girone d'andata) e vincendo con un po' di fortuna con la Fortitudo Calcio in penultima giornata, il gruppo del Testa ha approfittato dell'inaspettata caduta dell'Accademia in casa del Massimina, dribblando così all'ultimo la grande rivale, la squadra di Marini, spodestandola dal terzo posto con appena due punti di vantaggio.
Il test più duro Festeggiamenti, grandi esultanze dunque per l'inaspettato e prestigioso accesso ai play-off, ma attenzione. Non c'è tempo per gongolare ulteriormente: sabato 14 maggio il Tor di Quinto sarà da subito impegnato a difendere il proprio diritto di partecipazione contro una temibile corazzata, una delle favorite per la finalissima del 21 Maggio: la Lazio. Il Tor di Quinto, come anche il Savio del resto, di esperienze con le professioniste ne ha avuta solo una, giocando con la Roma, capolista del girone A. Due sconfitte, il bilancio dei confronti con i giallorossi, sempre misurate ad ogni modo. La squadra di Almanza entra nella competizione del post season come outsider, al pari del Savio. Non che questa sia essenzialmente una condanna a priori, sia chiaro, anzi: questo accesso ai play-off, ottenuto così extremis ed inaspettatamente, può far arrivare i ragazzi di via del Baiardo all'ora del dunque forti di una splendida e serena forma mentale. Del resto, hanno solo da guadagnare, nulla da perdere contro una squadra, quella biancoceleste, con cui non ci sarebbe disonorein un eventuale sconfitta. Il Tor di Quinto dovrà dunque concentrarsi sul proporre il proprio gioco con la tranquillità di chi ha già vinto, cercando di andare a mettere in difficoltà gli avversari con la dirompente rapidità e fisicità che hanno contraddistinto nel corso
della stagione la manovra rossoblu. Intensità è la parola chiave, e pressione: due armi, forse le sole, che potrebbero infastidire il possesso palla laziale: uno dei migliori della categoria. Arcella, roccioso e splendido bastione centrale del reparto difensivo del Tor di Quinto, dovrà dare il meglio di sé: solo così potrebbe rappresentare un potenziale asso nella manica per Almanza. Allo stesso tempo Keyes può essere la chiave di volta. Giocatore velocissimo e dirompente, può fare l'ala, anche la mezzala (vista una consistente capacità nel recupero palla), ma non solo: è stato visto più volte anche ne ruolo di punta, potrebbe fare anche la mezzapunta. Prezioso jolly nelle mani di Almanza: se in giornata, la gara potrebbe farsi interessante. Come anche Carbone, capace di estrarre il coniglio dal cilindro anche a palla ferma. In generale, il Tor di Quinto può contare su una qualità collettiva importante, senza fare torti a nessuno: inutile citare tutti i nomi di una rosa importante che può far male, a patto che non smetta mai di pungere e muoversi come uno sciame di api fameliche. Perché il Tor di Quinto forse non sa ancora bene cosa l'aspetta sabato: l'unico modo per tentare l'impresa è spingere fin dal primo minuto e far valere la propria forza fisica, in modo da non far ragionare gli avversari. Impossibile con la Lazio difendere lo zero a zero: sarebbe un suicidio.
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