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L'intervista

Urbetevere, Barba "Lazio favorita, tenteremo l'impresa"

Il tecnico gialloblu, orgoglioso per i risultati ottenuti, si prepara per la grande finale di sabato con i biancocelesti

19 Maggio 2016

Pasquale Barba (Foto©DelGobbo)

Pasquale Barba (Foto©DelGobbo)

A breve distanza dalla finalissima di sabato in cui l'Urbetevere affronterà la Lazio per il titolo regionale, scambiamo qualche parola con Pasquale Barba, tecnico del gruppo gialloblu.


Pasquale Barba (Foto©DelGobbo)

Prima di parlare dell'attualità, facciamo un piccolo passo indietro. L'Urbetevere ha concluso il campionato come capolista del girone.


“Sicuramente l'arrivare primi al traguardo non era stato preventivato. E' stata una splendida sorpresa. Siamo partiti subendo una sconfitta (con la Lazio, ndr), abbiamo rincorso le altre tutto l'anno, con l'obiettivo di accedere ai playoff. Il raggiungimento di questo scopo è stato fonte di grande soddisfazione, visto anche il particolare tipo di campionato affrontato, in cui le distanze fra le migliori sono sempre state ridotte.”


Archiviando la stagione da capolista, l'Urbetevere ha goduto del privilegio di saltare il primo turno dei play off. Nella semifinale di martedì, poi, avete sconfitto 2-0 il Savio. Che tipo di gara si è vista dalla panchina?


“Una sfida che mi è piaciuta molto. Avevo visto il Savio giocare con il Frosinone e mi aveva fatto, già in quella gara, un'ottima impressione. Serviva impegno da parte nostra, ho avuto una grande risposta da parte della squadra. Mi è piaciuto l'atteggiamento, i ragazzi hanno dimostrato di saper gestire la tensione delle finali, rimanendo equilibrati seppur con grande personalità.”


Fra l'altro, all'intervallo, il Savio ha tolto una pedina in difesa aggiungendone una in attacco. Una rivoluzione che Corsa sotto la tribuna dopo la semifinaleavrebbe potuto mettervi in difficoltà.


“Non è successo, siamo riusciti ad approfittare del maggior spazio sulle corsie esterne, gestendo la gara sino al triplice fischio. Questo fatto mi ha inorgoglito maggiormente: se gli avversari cambiano qualcosa e i miei continuano a far bene sul campo, è sintomo di una grande capacità di adattamento alle situazioni.”


Parliamo della Lazio, l'ultima grande rivale della stagione. Questo sabato andrà in scena un vero e proprio spareggio: una vittoria a testa, il bilancio degli incroci in campionato.


“La sconfitta dell'andata un po' me l'aspettavo. Venivamo dalla vittoria al Serilli, eravamo con la testa un po' altrove. Avevamo sbagliato l'approccio contro una gran squadra professionista, che ci ha punito. Nella sfida di ritorno sì, abbiamo vinto: ma se quella partita fosse finita in un pareggio non si sarebbe scandalizzato nessuno.”


E veniamo al dunque. Sabato c'è la finale, la gara più importante contro i biancocelesti. Che tipo di confronto vi aspettate?


“Dobbiamo partire dal presupposto che loro sono i più forti della categoria. Noi, d'altra parte non andremo lì per fare una passeggiata. Andremo lì per cercare di vincere, per tentare di compiere l'impresa. Quella serve. Quando trovi di fronte a te una squadra così organizzata come la Lazio, l'unico modo per vincere è che tutto il collettivo faccia un qualcosa in più rispetto al solito. La partita perfetta.”


La festa per l'accesso in finale

C'è qualche pedina all'interno della scacchiera biancoceleste da temere maggiormente?


“Non posso parlare di singoli, non saprei chi scegliere. Hanno una difesa quasi impenetrabile, un attacco minaccioso, un centrocampo di qualità. Sono completi.”


C'è da dire però che, in quanto professionista, la Lazio si presenterà alla sfida con qualche pressione in più sulle spalle. L'Urbetevere arriva sulle ali dell'entusiasmo per un traguardo già raggiunto.


“E' vero, loro dal punto di vista mentale hanno il peso di chi è favorito. Ma una finale è sempre una finale: imprevedibile. Poi, tutto può essere, i sogni possono anche avverarsi. Dico comunque che è un grande onore poter disputare questa grande sfida contro la Lazio.”

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