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le interviste
08 Settembre 2016
Fabrizio Stazi
Noi ce li siamo immaginati così: riuniti, intorno ad un tavolo. Per un giorno le rivalità non contano, per un giorno, e in futuro forse anche per un periodo più lungo, si fa fronte comune. Si cerca un punto di incontro, delle soluzioni, per il bene del calcio giovanile. Dopo il caos gironi dei Giovanissimi Elite, dopo le polemiche e i botta e risposta, abbiamo provato a trasformare questa fantasiosa tavola rotonda in realtà. Quali criteri usereste per la composizione dei raggruppamenti? Cosa manca, quali sono le vostre proposte per rinnovare il movimento laziale? Abbiamo contattato telefonicamente alcuni dei “dissidenti”, primo fra tutti Attilio Ortenzi, direttore generale dell'Accademia Calcio Roma: “Personalmente credo che manchi un principio molto importante, ovvero la trasparenza. Secondo il mio parere – continua Ortenzi – la selezione dei gironi andrebbe eseguita sul principio delle teste di serie. Per quanto riguarda l’Elite, ad esempio, le sei finaliste della stagione 2016/2017 verrebbero divise nei due raggruppamenti l’anno successivo. In tal modo si garantirebbe maggiore equilibrio nei gironi”. Sulla stessa onda anche Fabrizio Stazi. Il dirigente dell'Urbetevere completa questo discorso: “Sarebbe anche il caso di annullare ufficialmente il criterio di territorialità e inserire il sorteggio integrale per determinare le posizioni successive alle tre teste di serie: questa potrebbe essere una soluzione che risolverebbe soprattutto il problema della trasparenza”. Anche il ds della Perconti, Piero Gonini è d'accordo: “Dividere le finaliste nei due gironi sarebbe senza dubbio la soluzione ideale. Per quanto riguarda i play off d'Elite, ad esempio, si potrebbero anche introdurre di nuovo le gare di andata e ritorno per i quarti e le semifinali regionali. In due incontri, la possibilità che passi la più forte aumenta notevolmente”.
Consulta e chilometraggi Ma non finisce qui. Secondo Angelo Pichierri, direttore sportivo della Lodigiani, andrebbe fatto un discorso più generale e creare “una consulta la quale si occuperebbe di esporre le problematiche del settore giovanile agli organi competenti. I consiglieri che si candideranno - spiega Pichierri - verrebbero eletti attraverso una riunione formata dalle società dell’intero settore giovanile (Elite, Regionali e Provinciali ndr)”. Esporre le problematiche, appunto, proprio come la regola del chilometraggio per le gare in trasferta “che spesso non viene rispettata – commenta il dg della Fortitudo Roma, Giovanni Valente – Superata una certa soglia di distanza, una partita può essere posticipata al pomeriggio. Questo non accade e sinceramente non capisco il perché. Sono convinto – conclude Valente – che il movimento abbia bisogno di chiarezza e trasparenza. Regole precise, indicate in un comunicato a inizio stagione, le quali non possono essere annullate o modificate secondo discrezionalità durante l'anno”.
Se dovessimo riassumere tutte queste proposte verrebbe fuori quasi una sorta di “programma”, che potremmo sintetizzare in sei semplici punti:
1) Creare di una consulta che si occuperebbe di evidenziare le problematiche del settore giovanile. I consiglieri verrebbero scelti tramite votazione dall'intero movimento laziale (Elite, Regionali e Provinciali).
2) Comporre i gironi tramite il principio delle teste di serie: le sei finaliste verrebbero così divise nei due gironi l'anno successivo per garantire maggiore equilibrio.
3) Eliminare il criterio della territorialità ed introdurre il sorteggio integrale per le successive squadre nei due gironi.
4) Scontri di andata e ritorno per i quarti e le semifinali regionali.
5) Regole precise, indicate in un comunicato, le quali non possono essere modificate secondo discrezionalità durante la stagione.
6) Rispettare la regola del chilometraggio per le partite in trasferta. Superata una certa distanza, il match in questione può essere posticipato nel pomeriggio.
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