Regionali
Grifone Gialloverde, Repici: "Felici di questo inizio"
Il tecnico parla del gruppo, degli obiettivi e del campionato in corso; c'è da lavorare sull'aspetto caratteriale
Il Grifone Gialloverde è partito bene nella nuova avventura all'interno dei Regionali: la matricola neopromossa ha totalizzato tre vittorie e due sconfitte in cinque gare. Ne abbiamo parlato con Giovanni Repici, tecnico fresco della vittoria del campionato Provinciale con i 2002. “Conosco piuttosto bene l'attuale gruppo Giovanissimi fascia B, perché l'anno scorso seguivo, seppur parzialmente, anche loro. Si tratta di una squadra quasi interamente cresciuta nella scuola calcio del Grifone Gialloverde, solo cinque elementi sono esterni. Sono contento perché mi trovo ad allenare all'interno di una realtà che non ha fretta di raggiungere i risultati. Mi è stato concesso, perciò, di lavorare in prospettiva. Per questa stagione abbiamo due obiettivi: mantenere la categoria conquistata l'anno scorso e, soprattutto, far crescere al meglio i nostri ragazzi. Per questo motivo puntiamo a concedere a tutti un equo minutaggio, e crediamo nell'imperativo di giocare a calcio come si deve. Spesso, si rinuncia a questo per andare al punto, ma, come già detto, noi non abbiamo particolari velleità di vittorie.” Sebbene un, tutto sommato, inizio positivo di campionato, il Grifone Gialloverde sembra soffrire sul piano fisico. “E' normale. Noi abbiamo tre ragazzi sul metro e settanta, ottanta. Spesso invece capita di scendere in campo contro formazioni che ne hanno dieci così. Noi puntiamo a far gioco grazie alle nostre qualità di brevilinei, alla nostra abilità nel palleggio. E ci riusciamo piuttosto bene: il problema è che spesso impattiamo sulla linea difensiva avversaria, non riuscendo a sfondare per penetrare in area. Lì emerge la differenza fisica. Ma a livello di costruzione sono più che soddisfatto.” Tolta questa lacuna, il Grifone Gialloverde deve lavorare sul carattere. “Siamo piacevolmente sorpresi di questi nove punti già conquistati. Vedo tuttavia ancora molta paura di sbagliare, soprattutto in contesti più complessi come le trasferte. Il salto nell'agonistica a livello mentale non è ancora stato fatto integralmente dai miei ragazzi. Lavoreremo per questo e per migliorare in attesa di pareggiare gli altri da un punto di vista strutturale.”