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L'intervista

Fortitudo, ecco Isabella: "Rimbocchiamoci le maniche"

Il tecnico, già alla guida dei 2002, parla dopo la prima settimana con i 2003; tutti pronti per le sei fatiche da salvezza

29 Marzo 2017

Isabella (©Torrisi)

Isabella (©Torrisi)

Isabella (©Torrisi)

E' iniziata la missione salvezza per la Fortitudo. Grazie al pareggio per 0-0 trovato all'esordio in panchina, Albino Isabella è pronto per giocarsi le sue carte sino alla fine. “Sono contento di questo risultato” dichiara il nuovo tecnico dei 2003, “vista la situazione attuale è un buon punto da prendere. Trovo importante poi il fatto che la sensazione comunicata dal campo fosse di equilibrio. Avrebbe potuto vincere ciascuna delle due contendenti. Noi, dal canto nostro abbiamo creato diverse buone occasioni, colpendo anche una traversa.” Dopo poco più di una settimana di lavoro e una gara disputata, chiediamo a Isabella un commento sulla squadra affidatagli: “Ci tengo anzitutto a ringraziare mister Lapertosa, con cui ho avuto un ottimo rapporto durante la stagione, per il lavoro svolto, che ha lasciato certamente qualcosa in questi ragazzi. Per quanto riguarda il gruppo, credo che sia l'esempio perfetto di come a volte i risultati possono mascherare la reakltà dei fatti e la qualità di una squadra. Ho trovato una rosa un po' impaurita: un aspetto che si è manifestato, in certi frangenti, anche contro il Carso. L'approccio a quella sfida è stato buono, il calo è avvenuto in corso d'opera, compromettendo la gestione del pallone, non più buona come in avvio. Credo che la cosa più importante è che questa squadra dà (©DelGobbo)l'impressione, imprescindibile per poter lottare, di essere viva. Non c'è rassegnazione e questo un aspetto che potrebbe rivelarsi decisivo, nell'immediato futuro.” Il calendario sarà molto particolare per la Fortitudo. Restano sei gare da giocare: prima il trittico di fuoco con Roma, Lodigiani e Tor Tre Teste, poi quello da portare a casa con Latina, Aprilia e Bettini. Dando per assodato l'obbligo di portare a casa le ultime tre, chiediamo a Isabella se le prime gare, proibitive sulla carta, possono risultare una minaccia per il morale del gruppo in un momento tanto delicato. “E' qui che entro in gioco io. Sono questi i momenti in cui diventa davvero importante la figura del tecnico. Non dobbiamo esasperare nulla, questo è chiaro: dobbiamo trattare queste prime tre gare, ma dentro ci metto anche quella con il Carso già giocata, come un ulteriore allenamento settimanale. Nulla di più. Dobbiamo entrare nell'ordine delle idee di vedere nella sconfitta i lati positivi, e non concentrarci in quelli negativi, nelle mancanze. In questo modo riusciremo a volgere a nostro vantaggio le prossime sfide, anche in caso di sconfitta. Saranno un valido allenamento per il saper soffrire e l'agonismo: tanto da farci arrivare pronti agli scontri diretti da dentro o fuori.”

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